05/01/2018 di Redazione

Chip e memorie in crescita del 22%, sorpasso storico di Samsung

Lo scorso anno, secondo i calcoli di Gartner, i produttori di semiconduttori hanno distribuito 419,7 miliardi di dollari di merce e la parte del leone è spettata ai chip di memoria. Intel scivola al secondo posto, ma il primato della sudcoreana sarà tempo

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Crescono in numero, ma soprattutto in valore. I semiconduttori nell’anno appena concluso hanno garantito ai produttori un incremento di giro d’affari del 22,2% rispetto al 2016, per un valore complessivo di 419,7 miliardi di dollari. Questo raccontano i dati di Gartner, specificando come la parte del leone si spettata ai chip di memoria: da soli, hanno rappresentato il 31% delle vendite a valore, crescendo del 64% anno su anno grazie (o per colpa, a seconda dei punti di vista) di un rapporto domanda/offerta tutto a favore dei produttori.

Le memorie”, ha sottolineato l’analista Andrews Norwood, research vice president di Gartner, “sono responsabili per oltre due terzi della crescita di fatturato del 2017 e sono diventate la categoria di semiconduttori più importante”. Nel confronto fra 2017 e 2016 i prezzi delle memorie flash Nand sono aumentati del 17%, quelli dei sistemi Dram addirittura del 44%. I rincari sono stati ammortizzati dagli Oem nel modo più classico: riversandogli sui clienti finali, acquirenti di Pc, tablet e smartphone.

Il dato più eclatante dell’anno, in parte conseguenza di questa dinamica, è il sorpasso di Samsung su Intel: non succedeva dal 1992. Va ribadito che i conteggi si basano sugli introiti dei diversi vendor e non sul numero di unità distribuite, e dunque la società sudcoreana ha potuto contare sulla vendita di prodotti ad alto valore aggiunto. L’anno scorso Samsung ha derivato dai semiconduttori un guadagno di 61,5 miliardi di dollari, con una decisa impennata rispetto ai 40,1 miliardi del 2016; Intel, per contro, ha migliorato di 3,7 miliardi il dato annuale, salito da 54 a 57,7 miliardi di dollari. Il market share di Samsung si è assestato sul 14,6%, superando di quasi un punto percentuale il 13,8% della concorrente californiana.

 

 

L’andamento è presto spiegato: mentre i chip di memoria di Samsung trovano sbocco nel sempre vitale mercato degli smartphone, la produzione di Intel (Cpu, in particolare) è ancora molto legata al mondo dei Pc, un settore in lenta ripresa ma non certo frizzante. Una parziale buona notizia per il chipmaker di Santa Clara – in questi giorni sotto pressione per la scoperta di due vulnerabilità – è che la domanda di processori destinati ai server sta continuando a salire, pur a cifra singola. Per questa categoria, secondo Gartner, il giro d’affari è aumentato del 6,7% per merito delle crescenti installazioni di cloud computing e dei servizi delle telco.

Che cosa aspettarsi per il 2018? Molto dipenderà dalle mosse di Qualcomm, attualmente impegnata nella difficile acquisizione di Npx (operazione che avrebbe già dovuto chiudersi nel 2017) e nelle trattative di vendita a Broadcom. Gartner scommette, poi, che i prezzi delle memorie Nand e Dram inizieranno a calare, impattando negativamente sul giro d’affari di Samsung. “La somma dei fatturati di Broadcomm, Qualcomm ed Nxp nel 2017 è stata di 41,2 miliardi di dollari”, ha sottolineato Norwood. “Se la doppia acquisizione sarà conclusa e se, come da previsione, il fatturato di Samsung calerà, allora quest’ultima potrebbe scivolare al terzo posto durante la prossima fase di recessione delle memorie, ne 2019”.

 

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