12/02/2016 di Redazione

Chrome su Android parla con le cose, il Web “fisico” prende forma

Con il prossimo aggiornamento dell’app per tablet e smartphone, il browser introdurrà il supporto ai dispositivi beacon che dialogano via Bluetooth. Un primo mattone per costruire il Physical Web promesso da Google.

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Poter dialogare con tutti gli oggetti dell’Internet of Things, utilizzando lo smartphone come tramite, è il sogno che Google chiama Physical Web. Un sogno che inizierà a tradursi in realtà con il prossimo aggiornamento dell’app di Chrome per Android, la versione numero 49, attualmente in fase di beta testing: il programma includerà il supporto per i beacon, cioè gli oggetti “connessi” che trasmettono dati su brevi distanze tramite Bluetooth. Oggetti nati per scopi di proximity marketing, ma che possono adattarsi a diversi scenari di utilizzo e vantare un raggio di comunicazione variabile fra poche decine di centimetri e 70 metri.

A Google i beacon interessano perché, come spiegato nella pagina che a fine 2014 ha annunciato il progetto Physical Web, potranno scatenare i “superpoteri” di Internet grazie a una “interazione on demand” con dispositivi di ogni genere: un distributore automatico, un’automobile in car sharing (per prenotare un noleggio), un giocattolo, la pensilina di una fermata del tram (per conoscere in tempo reale i tempi di attesa per il prossimo mezzo pubblico) o un cartellone pubblicitario.

Sembrerebbe nulla di diverso dall’Internet of Things di cui sentiamo parlare ogni giorno, ma Google sottolinea un passaggio importante: il numero di dispositivi smart è sul punto di esplodere ed è semplicemente irrealistico pensare che ciascun oggetto impieghi una diversa, specifica applicazione. “Serve un sistema che possa permettere a chiunque di interagire con qualsiasi dispositivo in qualsiasi momento”, sottolinea Big G. In altre parole, per interagire con un oggetto durante i propri quotidiani spostamenti in città, non è pensabile che si debba scaricare un’app diversa ogni volta.

Il Physical Web, dunque, deve per forza di cose mirare all’interoperabilità e all’apertura, motivo per cui Google lo sta promuovendo tramite GutHub, chiamando tutti gli sviluppatori alla collaborazione. Operare direttamente attraverso il Web, e quindi attraverso un browser, può essere una strada e qui si inserisce la nuova capacità di supporto ai beacon di Chrome per Android. Va detto che nell’app per iOS tale supporto è già previsto ma funziona avviando un widget esterno e non è nativamente integrato. Con la versione 49 di Chrome per Android sarà possibile ricevere alter ogni qual volta si transiti accanto a un trasmettitore beacon, oppure visionare tramite Chrome la lista di quelli nelle vicinanze.

 

 

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