20/10/2006 di Redazione

Ci mancava la balcanizzazione del Web

Domani il web potrebbe cambiare vistosamente e favorire la nascita di più "network", magari caratterizzati da livelli di accesso o prestazioni diverse.

L'ultima conferenza organizzata da Nominet, l'ente domini britannico, ha affrontato seriamente il problema del futuro del Web. Non tanto sotto il profilo tecnologico, ma "politico". Secondo Nitin Desai, esponente dell'Internet Governance Forum (IGF) dell'ONU, non è escluso che nei prossimi anni si possa assistere ad una destrutturazione del Web. "La gente si domanda come saranno le cose anche solo fra cinque anni. Se lasciamo tutto com'è ci aspetterà una balcanizzazione del Web", ha dichiarato Desai.

Le tensioni sulle regolamentazioni della Rete sono sotto gli occhi di tutti. Le questioni riguardano non solo la web-sfera, anche la telefonia e il commercio. "Nei prossimi anni dovremo confrontarci con l'aumento degli utenti asiatici, che supereranno quelli europei e statunitensi insieme. Più pagine online in cinese, che in inglese, si tradurranno in una forte influenza su tutto l'ambiente", ha aggiunto Desai. "Le modalità di utilizzo in India e Cina sono completamente differenti da quella Occidentale; lì vi sono meno media e commercio, ma più pubblici servizi". Se la crescita del Web è stata caratterizzata soprattutto dall'impegno delle aziende, è evidente che in futuro i Governi, il settore pubblico e i legislatori vorranno sempre più spazio per mettere in pratica le loro politiche digitali. Per questi motivi ad esigenze diverse corrisponderanno azioni strategiche diverse, che in alcuni casi potrebbero andare anche in conflitto.

Un esempio è rappresentato dalle proteste del Governo cinese per il trattamento discriminatorio nei confronti suoi utenti. Le pagine web cinesi ovviamente visualizzano i testi con ideogrammi, ma gli indirizzi continuano ad essere in caratteri latini.

"Vi sono dei problemi che riguardano l'internazionalizzazione dei domini; alcuni paesi sostengono che non si stia procedendo adeguatamente. Quindi non escludo, ad esempio, che domani la Cina possa decidere di creare un sistema indipendente", ha confermato Desai. Secondo Howard Williams, consulente della Banca Mondiale, ogni dibattito sul futuro parte dall'assunto che continuerà ad esserci un'unica realtà Web, quando invece la cosiddetta "balcanizzazione" è già in atto.

"Se la balcanizzazione si riferisce ad isole di connettività non intreconnesse si tratta certamente di qualcosa di negativo per i consumatori. Ma se riguarda una differenziazione dei livelli di protezione, funzionalità e velocità per far fronte ad esigenze diverse, allora bisogna considerarla positiva", ha speigato Chinyelu Onwurah, esponente dell'Autority per le telecomunicazioni anglosassone Ofcom.

Per David Harrington, dirigente della Communications Management Association, questo processo è inevitabile semplicemente per il peso che hanno le culture diverse nell'utilizzo del mezzo. "É una storia che si ripete dalla nascita commerciale della Rete; si tratta solo di comprendere i gradi di cambiamento", ha specificato Harrington.

"L'IDF comunque non è un regolatore della Rete, ma solo un'organizzazione che favorisce il confronto. Tutti possono parteciparvi, ed esporre la propria visione. Sarà interessante, a questo punto, comprendere che cosa ci riserverà il prossimo forum organizzato ad Atene", ha concluso Desai.

 

 

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