26/08/2019 di Redazione

Cloud ancor più “ibrido” e sicuro, così lo vogliono le aziende

Aruba Enterprise ha fatto il punto sulle tendenze della domanda di servizi di cloud e data center: quelli di disaster recovery sono sempre più richiesti, anche per via del Gdpr.

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Quello del cloud è ormai un mondo conosciuto, ma anche sempre in continua trasformazione. Lo è di certo dal punto di vista dell’offerta (che si tratti di infrastruttura, piattaforma, software o servizi corollari. E lo è dal punto di vista della domanda: nuove tendenze sono emerse quest’anno in Italia o si sono rafforzate, sulla spinta di normative come il Gdpr e, più in generale, dell’attenzione alla sicurezza di dati e applicazioni. Così, se non altro, suggeriscono le analisi fatte Aruba Spa, azienda specializzata in servizi IT di data center, web hosting, e-mail, Pec e registrazione di domini.

Aruba Enterprise, la divisione che ha come clienti aziende e Pubblica Amministrazione, ha raccolto e analizzato le richieste ricevute nella prima metà dall’anno relativamente a cloud, data center e soluzioni per la digitalizzazione. Trovando sicuramente conferme a tendenze già note, ma anche scoprendo qualcosa di inaspettato.

Migrazione, sì grazie
Per Aruba Enteprise, il numero di aziende che chiedono di migrare la propria infrastruttura IT in cloud sta crescendo. I motori di questa tendenza, certo non nuova, sono come sempre la riduzione dei costi e la razionalizzazione dell’hardware installato, ma aumentano anche tra le grandi aziende le richieste di infrastrutture cloud dedicate, su cui possano avere maggiore controllo e possibilità di personalizzazione rispetto alla scelta di un cloud in condivisione.

Il cloud ibrido avanza
L’impostazione “ibrida”, in cui si intrecciano risorse on-premise e cloud per costruire un’unica architettura It, sta emergendo sempre più chiaramente come quella destinata a prevalere. Secondo Gartner, entro la fine dell’anno prossimo il 90% delle aziende avrà adottato servizi di infrastruttura basati sul cloud ibrido, superando così alcuni limiti dell’approccio totalmente basato sul cloud pubblico. A detta di Aruba Enterprise, genera particolare interesse la possibilità di interconnettere tramite collegamenti network di livello 2 il servizio di private cloud con hardware fisici appartenenti all’azienda, all’interno di un unico data center: in questo modo si migliorano le interconnessioni tra le piattaforme ed è possibile, volendo, delegare la gestione dell’infrastruttura al cloud provider.

Disaster recovery “as a Service” in crescita

Altra tendenza alla crescita è quella del disaster recovery “as a Service” e dei servizio di data center extension. “Sono sempre più numerose le aziende che chiedono di progettare soluzioni adatte alla protezione dei propri dati, garantendosi un secondo sito in cui localizzarli e da cui ripristinarli in caso di disastro”, spiega Aruba Enterprise, citando la necessità di compliance al Gdpr come fattore da considerare. I servizi più richiesti sono quelli di disaster recovery e di backup virtualizzati ed erogati in cloud, ma sono popolari anche le richieste di infrastrutture di backup dedicato in appliance e i servizi di Business Continuity.

 

 

Il data center “puro” è ancora richiesto
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’interesse per il cloud non sta rallentando la domanda di risorse di data center in colocation. Si tratta ancora di una soluzione che può soddisfare, per esempio, le aziende o enti pubblici che devono gestire una crescita di affari, dati o di utenza, e dunque esigenze di calcolo o di storage aumentate. Optano per la colocation soprattutto le aziende e le Pubbliche Amminsitrazioni che per motivi di compliance devono usare hardware proprietario e che, spostandolo in un data center di un fornitore esterno, possono ottenere maggiore affidabilità, sicurezza o conformità alle normative.

Esigenze di dematerializzazione
Tra i servizi di dematerializzazione offerti da Aruba Enterprise, i più richiesti sono quelli che coinvolgono processi complessi, come per esempio la firma automatica massiva, la timbratura digitale dei documenti e la conservazione digitale a norma. Frequenti sono anche le richieste di integrazione del servizio di Posta Elettronica Certificata con la firma elettronica.

 

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