31/10/2012 di Redazione

Cloud, Aruba lancia il programma partner italiano

La società di servizi di hosting vara in Italia un’offerta rivolta ad aziende di grandi o piccola dimensione: a disposizione, strumenti per amministrare le nuvole dei clienti, per avviare facilmente un data center e per creare listini prezzi differenziati

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Gestire in modo semplice un’infrastruttura cloud complessa, che includa diverse tipologie di offerta rivolte a diversi clienti: è la promessa che Aruba fa ai suoi partner, imprese di ogni dimensione e volume di business che propongano servizi nella nuvola a soggetti terzi. La società di Web hosting lancia un nuovo programma partner per l’Italia, inclusivo di strumenti di amministrazione e definizione dell’offerta cloud rivolta ai clienti finali.

Un data center Aruba


I clienti del programma potranno rivendere il servizio cloud in modalità White Label con le medesime caratteristiche offerte da Aruba, oppure personalizzarlo e differenziarlo in base ai diversi utenti finali: è questo il caso della multinazionali formate da più aziende, oppure quello delle piccole imprese con gruppi di lavoro, che necessitano di infrastrutture con particolari caratteristiche per ciascuna utenza.

“Abbiamo voluto parlare di programma partner piuttosto che di programma rivenditori perché non si tratta solamente di un modo per fare business”, ha dichiarato Stefano Sordi,  marketing director di Aruba. “Con questa offerta abbiamo fatto leva sulla versatilità e flessibilità della tecnologia cloud per offrire un nuovo approccio di gestione di un’infrastruttura tecnica multipla e complessa, consentendo di replicarla con diversi livelli di servizio”.

Nelle intenzioni di Aruba, il programma partner diventa dunque un vero strumento integrato di gestione dell’infrastruttura, che mette a disposizione diverse funzionalità. La prima è la possibilità di progettare e attivare in breve tempo un proprio data center, dimensionando struttura e risorse secondo le reali necessità e pagando solo ciò che viene effettivamente utilizzato, senza alcun costo di start up.

I partner hanno poi a disposizione un’area dedicata, attraverso la quale gestire in modo semplificato e in completa autonomia i propri utenti/clienti; il pannello tecnico è del tutto personalizzabile, con loghi, grafica e indirizzo del sito a scelta del cliente, in modo da non essere più riconducibile all’offerta cloud computing di Aruba. È inoltre possibile realizzare un listino di prezzi ad hoc per diversi gruppi o anche per singolo acquirente, avere fatturazione mensile, monitorare le risorse utilizzate e il dettaglio delle spese attraverso report e statistiche di consumo.

I rivenditori anche possono amministrare da remoto i profili e i permessi dei loro clienti che utilizzano il servizio cloud, abilitando o disabilitando alcune le funzionalità: per esempio, un Cio potrà gestire in completa autonomia la propria infrastruttura virtuale, mentre un cliente meno esperto tecnicamente potrà lasciare al partner la gestione operazionale del servizio non avendo accesso all’infrastruttura. Ultima possibilità riservata ai partner è quella di poter concordare un fido con Aruba, con il vantaggio di salvaguardare la continuità del servizio anche nel caso di problemi di credito.

Altra novità in tema di nuvola è il rilascio di due nuove feature legate alla piattaforma cloud e mirate a offrire agli utenti maggiore autonomia e una più semplice gestione. Primo tra i fornitori di servizi cloud in Italia, Aruba ha deciso di rendere pubbliche e completamente gratuite le sue API (Application Programming Interface) che consentono di realizzare applicativi di gestione personalizzati e  di integrare la piattaforma Cloud con i propri sistemi, con uno standard tecnico che permette di utilizzare sia l’ambiente Linux, sia Windows.

Seconda innovazione è la funzionalità gratuita “Extra Control”, che semplifica la gestione dell’infrastruttura cloud sollevando il cliente dal lavoro di configurazione. Il servizio consente a chi lo desidera di far eseguire ad Aruba le procedure di configurazione delle macchine e il monitoraggio delle stesse. Il tutto avviene attraverso l’esecuzione di un software a bordo dei server cloud dei clienti, che viene attivato aprendo un protocollo sicuro di comunicazione sulle macchine, un canale privato a cui solo Aruba ha accesso.

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