17/07/2014 di Redazione

Cloud, e-commerce e Internet of Things sul podio italiano

L’ultimo rapporto Assinform relativo alla spesa It nazionale prospetta per quest’anno una debole ripresa dello 0,6% dopo il -4,4% del 2013. A trainare sono e saranno il cloud, il commercio elettronico e l’Internet delle Cose. Le imprese, tuttavia, non dvr

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Sul podio dell’economia digitale italiana ci sono loro: il cloud computing, l’e-commerce e l’Internet of Things. Questi i vincitori, non troppo a sopresa, dell’ultimo rapporto Assinform che fotografa la spesa di una vera e propria ripresa, ma che comunque fa tirare un sospiro di sollievo segnando (è la stima tracciata per i dodici mesi) un timido incremento dello 0,6% negli investimenti del settore Ict, innestato sul calo del 4,4% dello scorso anno. Dopo anni di decrescita, un’inversione di tendenza non è una notizia da poco. Complessivamente, nel 2013 sono stati spesi in tecnologie, hardware, software e servizi circa 65,1 miliardi di euro.

Il rapporto di Assinform, realizzato dall’associazione delle imprese dell’Information Technology di Confindustria in collaborazione con NetConsulting, in questo scenario riconosce il ruolo delle tre aree sopra citate. La nuvola in Italia è ancora piccola, un mercato da poco più di 753 milioni (nel 2013), ma in forte crescita: +32,2% fra il 2013 e lo scorso anno, con investimenti quasi equamente divisi fra private (380 milioni di euro) e public cloud (373,3 milioni). Ad alimentare questa spinta sono sia la forte crescita del mobile e dei contenuti creati, archiviati e sincronizzati tramite smartphone e tablet, sia l’adozione di tecnologie “as-a-Service” da parte delle aziende. Più in generale, tutto quanto ruota intorno alle nuove modalità di raccolta e utilizzo di dati è in movimento, dai prodotti per la sicurezza a quelli per gli analytics.

 

Il mercato digitale in italia


L’e-commerce mantiene un ritmo di crescita di poco inferiore al 20%, segnando quest’anno, da stime, un +17% dopo il +18% del 2013; per i retailer italiani che fanno commercio elettronico, il giro d’affari a fine 2014 dovrebbe arrivare a 13,2 miliardi di euro. Come raccontato da altre ricerche, Assinform conferma il ruolo del mobile commerce, segmento più dinamico di questo mercato: dai 144 milioni di euro del 2012, lo scorso anno il fatturato è più che triplicato, raggiungendo i 510 milioni.

A due cifre è anche la crescita dell’Internet delle Cose tricolore, +11.8% fra 2012 e 2013. Questo mondo è oggi rappresentato, in Italia, da 80 milioni di oggetti interconnessi e da un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro per i vendor di infrastrutture, componenti e soluzioni destinate a una molteplicità di contesti: dall’industria manifatturiera al settore dell’energia e delle utilities, dalla Sanità alla Pubblica Amministrazione, passando per il retail e l’ambito finanziario e assicurativo, senza dimenticare l’universo consumer fatto di dispositivi indossabili e smart.

Un cambiamento che attraversa utenti e aziende
Quel che è certo, come ammonisce Assinform, è che le imprese non possono rimanere immobili di fronte a ciò che accade intorno a loro, nella società, perché non solo il Byod ma anche altre tendenze influenzeranno il cosiddetto processo di “consumerizzazione” del lavoro in azienda nei prossimi anni. I numeri parlano da soli: in Italia più di un terzo della popolazione è attivo sui social (il 34,4%, con un incremento di 7,6 punti percentuali in un anno), si contano 27 milioni di smartphone e cioè il 46,7% in più rispetto a un anno fa, oltre a 6,1 milioni di tablet, quasi raddoppiati nel giro di dodici mesi (+97%).

Un'infografica di Assinform riassume il grado di "evoluzione digitale" del nostro Paese

 

Il mercato dell’e-commerce business-to-consumer oggi ha conquistato il 28% degli italiani in qualità di acquirenti o venditori online, mentre solo nel 2012 tale quota era ferma al 12,4%. La sfida, per le imprese nostrane, sarà quella di riuscire a incorporare la consumerizzazione e la crescente digitalizzazione della vita quotidiana, sia per quanto riguarda la ricerca di nuovi sbocchi di mercato, sia nella riorganizzazione interna delle proprie pratiche di business.

“Se pur tra evidenti difficoltà e resistenze”, ha dichiarato il presidente di Assinform, Agostino Santoni, “l’innovazione digitale sta contribuendo ad aprire nuovi scenari in Italia.  A fine 2013, infatti, le componenti più innovative del mercato, legate a un uso diffuso e avanzato del Web, cloud, servizi mobili, pagamenti elettronici, e-commerce, sicurezza, Internet delle cose, soluzioni di integrazione estesa in rete, piattaforme di gestione avanzate, hanno raggiunto un volume di circa 13 miliardi di euro. Si tratta, è vero, di una fetta ancora minoritaria per un settore che totalizza oltre 65 miliardi di euro l’anno, ma va considerato che l’accelerazione verso il cambiamento che queste componenti inducono nell’economia è molto forte, con effetti moltiplicatori e risultati in tempi sorprendentemente rapidi”.
 

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