13/04/2017 di Redazione

Cloud ibrido più facile con i nuovi strumenti di Azure

Microsoft ha lanciato tre nuove funzionalità che aiuteranno le aziende a eseguire l’assessment dei propri server e a migrare sulla nuvola, spostando anche le macchine virtuali attive in altri ambienti come Amazon Web Services e Vmware.

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Secondo una ricerca promossa da Microsoft, il 91 per cento dei professionisti It è convinto che il cloud ibrido rimarrà l’approccio preferito dalla propria azienda nei prossimi cinque anni, in quanto permette di rispettare con più facilità (tra le altre cose) le stringenti norme sulla sovranità dei dati e sullo spostamento delle informazioni fuori dai confini. Forte di questi numeri, Microsoft ha lanciato in queste ore una serie di nuovi strumenti per aiutare le aziende a spostarsi sulla nuvola mantenendo laddove possibile la configurazione ibrida che va per la maggiore. Il primo servizio è gratuito e si chiama Cloud Migration Assessment, che permette ai clienti di tracciare una mappa dei server attivi, analizzandone la configurazione hardware, per scoprire gli eventuali benefici e risparmi ottenibili dallo spostamento dei carichi di lavoro sulla nuvola.

Per facilitare l’utilizzo di Azure Hybrid Use Benefit, invece, Microsoft ne permette ora l’attivazione direttamente dall’Azure Management Portal: il servizio consente, secondo l’azienda, di risparmiare fino al 40 per cento sulle licenze Windows Server che includono il programma Software Assurance. Infine, la terza novità introdotta dal vendor riguarda Azure Site Recovery (Asr), strumento di disaster recovery che permette ora di far migrare le macchine virtuali sul cloud a prescindere dalla loro localizzazione: server fisici, Amazon Web Server, Vmware, Hyper-V e così via.

Il servizio è configurabile tramite Powershell e, in un blog post, Microsoft ha anticipato che nelle prossime settimane verrà messa a disposizione un’altra funzionalità per “taggare” le macchine virtuali già all’interno del portale Azure.

 

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