14/05/2020 di Redazione

Colorato e controverso il periodo di Western Digital

Lo specialista di hard disk registra un andamento in crescita, soprattutto grazie ai prodotti Ssd. L'offerta è ormai ampia e articolata per gamme cromatiche e relative esigenze di utilizzo. Resta qualche ombra sulla disponibilità della tecnologia Smr.

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Le incertezze del periodo non sembrano toccare più di tanto Western Digital. Le acquisizioni degli ultimi anni (SanDisk soprattutto), le scelte di sviluppo effettuate e anche le richieste di storage collegate allo smart working esploso nell'emergenza Covid-19 stanno incidendo positivamente sull'andamento della società.

Nel terzo trimestre dell'esercizio fiscale 2020, il giro d'affari è stato di 4,17 miliardi di dollari, in crescita del 14% rispetto all'anno precedente, ma soprattutto il dato è associato a un utile netto di 17 milioni di dollari, mentre nello stesso periodo del 2019 si era registrata una perdita di 581 milioni.

Lo specialista di hard disk attribuisce l'andamento positivo alle vendite dei prodotti Ssd (stato solido), anche se l'analisi del mercato evidenzia come i dischi magnetici (più capienti e meno costosi) mantengano il passo: "Per noi le unità Ssd stanno registrando vendite importanti", conferma Davide Villa, Emea business development director di Western Digital. "Sono in via di rimpiazzo soprattutto quelle Sata da 2,5" e il trend si manterrà buono anche grazie al picco nelle vendite di laptop dovuto all'emergenza Covid-19".

Dal punto di vista dell'offerta, Western Digital ha provveduto a riordinare la gamma usando la chiave dei colori per definire caratteristiche e potenzialità di utilizzo di tutti i prodotti proposti. SI va dai Wd Green, indirizzati all'uso domestico e soprattutto per le ampie capacità di archiviazione, fino ai Wd Gold, studiati per le aziende e i loro data center, essendo in grado di sostenere alti carichi di lavoro, offrire più larghezza di banda e un'accurata tecnologia di correzione degli errori. In mezzo, troviamo le gamme Blue (per notebook di fascia madia), Black (studiati per il gaming grazie a velocità e cache capiente), Red (progettati per i Nas) e Purple (indirizzati ai sistemi di videosorveglianza).

Davide Villa e Darragh O'Toole, di Western Digital, commentano il mercato Hdd e Ssd in Italia

Sul fronte tecnologico, ci sono alcune linee guida che l'azienda sta seguendo. Da un lato, nel mondo Ssd si procede in modo deciso negli sviluppi con standard Nvme, che ormai rappresentano oltre il 20% del marcato delle unità interne: "Per questo abbiamo da poco integrato il Wd Gold Nvme Ssd al nostro portafoglio", ha sottolineato Darragh O'Toole, Senior Product Marketing Manager di Western Digital. "Ogni processo di trasformazione si può dire sia generato dai dati e noi vogliamo essere in grado di offrire a partner e clienti diverse alternative per ottenere un time-to-value più rapido".

Il costruttore ha fatto sapere di essere già in grado di proporre dischi allo stato solido con capacità da 30 Tb, ma al momento pare non esserci mercato per questi prodotti, tant'è vero che, anche per ragioni di costo, la domanda resta elevata soprattutto per i tagli da 500 Gb. DIverso è il discorso per la tecnologia meccanica tradizionale, dove anche per le Pmi sono destinate ad affermarsi a breve unità da 20 Tb.

La ricerca si sta ora focalizzando sui dischi fissi basati sulla tecnologia a elio, mentre un po' controverso resta il tema dell'integrazione della modalità di registrazione Smr (Shingled magnetic recording), sulla carta promettente per l'aumento delle capacità, grazie alla possibilità di sovrapporre le piste dei dati e accrescere così la densità. Si tratta di un'alternativa potenzialmente interessante rispetto alla tecnologia Cmr (Conventional magnetic recording), che presenta limiti fisici insormontabili. Di recente, questa tecnologia è stata oggetto di critiche da parte di vari gruppi di esperti in rete, che ne hanno evidenziato la difficoltà di adattamento ad alcune tipologie di utilizzo, in particolare sui Nas in configurazione Raid. Western Digital è stata accusata, insieme ad altri vendor come Seagate e Toshiba, di non aver documentato correttamente queste specificità e di averne taciuto l'impiego in certe categorie di prodotto. Un po' di chiarezza in più è stata fatta e ora si sa che la gamma Red da 3,5" con capienza fra i 2 e i 6 Tb utilizza Smr. Tuttavia, occorre prestare attenzione all'utilizzo che si vuol fare di certi dischi, poiché Smr appare più adatto per carichi di lavoro rilevanti e non tanto per utilizzi in ambito Soho (Small office home office).

 

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