17/05/2018 di Redazione

Colpo di coda del Senato Usa per sostenere la net neutrality

I democratici della camera alta del Congresso hanno approvato, con il supporto di tre repubblicani, una risoluzione per bloccare l’applicazione delle nuove norme sulla neutralità della Rete. Ma la proposta si arenerà quasi certamente nell’altro ramo del p

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Il Senato statunitense supporta la neutralità della rete. La camera alta del Congresso ha approvato ieri per 52 a 47 voti a favore una risoluzione contro l’introduzione del nuovo regolamento della Federal Communications Commission (Fcc), che sarà operativo dal prossimo 11 giugno. Quanto fatto dal Senato potrà però difficilmente impedire l’applicazione delle nuove norme, perché la palla ora passa alla Camera dei rappresentanti, saldamente in mano repubblicana. Ma la risoluzione è comunque un segnale positivo nei confronti delle centinaia di migliaia di cittadini e delle decine di associazioni che, da subito, hanno contestato l’operato della Fcc e del suo presidente, Ajit Pai: nominato da Donald Trump, Pai è stato l’alfiere della “restaurazione” e primo sponsor delle nuove norme che daranno agli operatori la possibilità di erogare connettività a doppia velocità, a seconda della convenienza.

Un impianto legislativo diametralmente opposto a quello approvato nel 2015, su impulso di Barack Obama, che consente ai provider di offrire servizi a pacchetto come le pay tv e di discriminare eventualmente certe piattaforme in favore di altre. Quanto approvato dal Senato è, in termini tecnici, una risoluzione Cra (Congressional Review Act), che dà potere a una delle due camere del Congresso di scartare le regole emesse dalle agenzie federali.

Un Cra deve comunque ricevere l’approvazione di entrambi i rami del parlamento e deve poi essere controfirmato dal Presidente. È quindi molto difficile che, superato eventualmente lo scoglio della Camera, questa risoluzione possa trovare il consenso di Trump. È curioso però notare come a sostenere la net neutrality al Senato siano stati, oltre alla truppa democratica, anche tre repubblicani.

Si tratta di Lisa Murowski (Alaska), John Kennedy (Louisiana) e Susan Collins (Maine), che sono andato contro al proprio partito perché evidentemente convinti della bontà dell’impianto legislativo attuale. “Rendiamo onore a loro per il coraggio”, ha commentato Nancy Pelosi, leader della minoranza della Camera dei rappresentanti.

Di tutt’altro tenore invece la dichiarazione di Ajit Pai: “Sono deluso dal fatto che i democratici al Senato abbiano forzato l’approvazione di questa risoluzione con un margine così ristretto. Ma, alla fine, credo proprio che il loro sforzo per reintrodurre una regolamentazione governativa di Internet così pesante fallirà”.

 

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