Le procedure di backup, ripristino e disaster recovery diventano sempre più flessibili, sotto molti punti di vista. Commvault ha introdotto nell’ultima release della propria piattaforma di Complete Backup & Recovery la possibilità di eseguire il backup e la migrazione dei dati “cloud-to-cloud”, cioè spostando i contenuti da un ambiente di cloud pubblico all’altro, che si tratti di Aws, Microsoft Azure, Google Cloud o altro ancora. Tali procedure vengono gestite dalla console gestionale Commvault Command Center.
“I nostri clienti desiderano essere pronti a tutto ciò che potrebbe accadere in futuro, che si tratti di un sofisticato attacco ransomware, dell’opportunità di trasferire i propri dati cloud a un cloud service provider o di nuove normative legate al controllo e alla sovranità dei dati” sottolinea Rajiv Kottomtharayil, chief product officer di Commvault.
Altra novità è la convalida automatica di disaster recovery. Si tratta di una funzione che semplifica le fasi di test del disaster recovery, pianificando il ripristino in modalità automatica di macchine virtuali e di altri dati di backup in un ambiente sandbox, separato da quello di produzione. Terza novità, con i nuovi piani di storage dinamico le aziende clienti possono creare in autonomia dei piani per il salvataggio e il recupero dei dati, calibrati in base alle proprie esigenze.
Commvault ha anche migliorato le capacità di protezione dei dati di Splunk e ha esteso il supporto per le applicazioni di Microsoft Office 365, garantendo per queste ultime una potenziata protezione dei workload e una maggiore scalabilità.