21/11/2017 di Redazione

Con 24mila Volvo, i taxi di Uber faranno a meno dell'autista

La società di San Francisco e il produttore di auto hanno firmato un accordo secondo cui Uber acquisterà fra il 2019 e il 2021 24mila Suv del modello XC90: formeranno la prima flotta di vetture a guida autonoma.

 

Un esercito di 24mila taxi senza conducente si riverserà sulle strade fra a partire dal 2019 o 2020, per mettersi al servizio dei clienti di Uber. Non vetture qualsiasi, ma Suv di Volvo, modello XC90: questo l'oggetto dell'accordo appena siglato fra la società di ride-hailing di San Francisco e la casa automobilistica svedese, con cui Uber si è alleata circa un anno fa. L'accordo prevede, appunto, un maxi ordine di 24mila unità da spalmarsi sul biennio 2019-2020: si tratterà di veicoli sviluppati sulla base del lussuoso Suv a sette posti XC90, ma opportunamente modificati in modo da potersi muovere in autonomia, senza alcun essere umano al volante. A detta del Financial Times, l'accordo ha un valore di circa 1,4 miliardi di dollari.

 

Attualmente Uber sta già testando alcuni prototipi di Suv XC90 modificati in modo da poter eseguire in autonomia alcune procedure di guida. I futuri veicoli, però, si disintingueranno da quelli attuali per la presenza di alcuni sistemi di frenata e di sterzo aggiuntivi (cioè ridondanti), oltre a sensori e software proprietario. Al progetto hanno lavorato finaco a finaco ingegneri di Volvo e di Uber, mettendo a punto delle automobili che includono “tutte le tecnologie di sicurezza, di ridondanza e tutte le tecnologie core di guida autonoma necessarie affinché Uber possa aggiungervi la propria tecnologia self-driving”.

 

Il ruolo della casa autonobilistica, dunque, non è quello di un semplice fornitore, ma allo stesso tempo l'azienda di San Francisco aggiungerà a questi veicoli degli elementi fondamentali, sviluppati “in casa”. Le due aziende sembrano unite da un legame a doppio filo, un legame di collaborazione e reciproco vantaggio economico, ma che in futuro potrebbe trasformarsi in rivalità. Volvo ha fatto sapere, infatti, di essere al lavoro per sviluppare una propria “strategia indipendente sulle vetture a guida autonoma”, puntando al lancio dei primi veicoli nel 2021.

 

 

L'accordo di oggi, inoltre, non è eclusivo: Uber potrà appoggiarsi ad altri fornitori, e specularmente l'azienda svedese potrà vendere anche ad altri destinatari. “La tecnologia sta sconvolgendo l'industria automobilistica”, ha dichiarato in una nota il presidente e chief executive di Volvo Cars, Håkan Samuelsson, “e abbiamo deciso si essere parte attiva di questo sconvolgimento. Il nostro obiettivo è quello di diventare in tutto il mondo il fornitore di riferimento per chi offre servizi di ride-hailing”.

 

 

 

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