20/06/2016 di Redazione

Con Ibm le turbolenze in volo (e i loro costi) non fanno più paura

Incrociando i dati e le tecnologia di The Weather Company con quelli di Gogo, un provider di connettività in volo, Big Blue promette di velocizzare le segnalazioni sulle turbolenze. La pronta modifica delle rotte permetterà alle compagnia aeree di risparm

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Le turbolenze durante i voli costano alle compagnie aeree 100 milioni di dollari all’anno. Così sostengono Ibm e la sua acquisita The Weather Company, e lo fanno con la promessa di aiutare a tagliare questi costi grazie a una nuova partnership con Gogo Business Aviation, un provider di connettività WiFi e altri servizi in volo. Mettendo insieme i dati, i software e le piattaforme di comunicazione delle tre aziende sarà possibile creare un sistema di segnalazione delle turbolenze che raggiunge direttamente i piloti e l’equipaggio. Riprogrammando “al volo”, è il caso di dire, una rotta alternativa, si potranno evitare ritardi all’atterraggio, danni all’aeromobile e risarcimenti danni ai passeggeri o al personale.

L’annuncio è arrivato durante la The Weather Company Aviation Conference da Mark Gildersleeve, presidente della divisione business solutions dell’azienda comprata qualche mese fa da Ibm per 2 miliardi di dollari. In quel di Armonk a febbraio erano entrati il sito weather.com, il brand The Weather Company, il servizio meteo Weather Underground e i servizi di analytics destinati a circa cinquemila clienti aziendali, tutti elementi basati su circa 2,2 miliardi di punti di rilevazione del meteo, su oltre quaranta milioni di smartphone e sui dati trasmessi da 50mila voli aerei quotidiani. Oltre a integrare questo patrimonio di informazioni nel “cervellone” di Watson, Ibm è anche entrata in possesso della piattaforma cloud di The Weather Company, in grado di gestire 26 miliardi di richieste quotidiane.

La premessa era necessaria per spiegare quanto sia capillare l’opera di monitoraggio realizzata. Con Gogo, ora, verrà proposto un nuovo servizio destinato alle compagnie aeree, i cui effetti – evitare le turbolenze – faranno comodo anche ai passeggeri. Ma soprattutto, come si diceva, permetteranno ai carrier di evitare di spendere circa 100 milioni di dollari all’anno per risarcimenti danni, manutenzione straordinaria, ritardi, fermi inaspettati di un velivolo che necessita riparazione.

Tradizionalmente, il personale che gestisce le operazioni di volo, i piloti e i meteorologi dell’aereonautica ricevono dei report scritti (i cosiddetti pireps, i pilot reports) con informazioni sulle condizioni di volo, inclusa la presenza di nuvole e fenomeni meteo sul tragitto. Questo metodo presenta due grandi svantaggi: procedure lunghe (i piloti devono allertare i controllori del traffico aereo e poi aspettare la conferma di ricevuto messaggio) e il rischio di mancata connettività in cabina di pilotaggio. La comunicazione, insomma, è tutt’altro che in tempo reale.

Il nuovo sistema di Ibm, è “un fantastico esempio di Internet of Things in azione”, ha commentato Gildersleeve. I dati raccolti dai sensori e dalla strumentazione di bordo comunicano con i server di Gogo, sui quali opera un software di analisi basato su un algoritmo brevettato da The Weather Company (Taps, acronimo per Turbulence Auto Pirep System). Elaborata dall’algortimo, l’informazione si trasforma in un report sull’intensità della turbolenza e viene inviata sia al pilota, sia ai controllori del traffico sfruttando la rete di comunicazione satellitare di Gogo.

 

 

Gogo Business Aviation offre servizi di connettività WiFi e intrattenimento di bordo per i passeggeri, ma anche servizi di supporto, hosting, connettività, gestione dati e monitoraggio, a beneficio del personale in cabina o a terra. La lista della compagnie servite include Delta, United Airlines, American Airlines, Virgin, Air Canada, Aeromexico, Alaska Airlines, Japan Airlines, Vietnam Airlines, British, Iberia, Aer Lingus e altre ancora, per un totale di 2.500 velivoli coperti.

 

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