15/07/2011 di Redazione

Con lo smartphone tutto diventa “pay as you go”

Il fenomeno del mobile payment è solo agli albori ma le prospettive di sviluppo sono enormi. Dai sei milioni di terminali Nfc venduti nel 2010 si passerà a oltre 170 milioni nel 2013. Nel frattempo, soprattutto negli Usa, i progetti "contact less" fioris

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Presto anche i pendolari che viaggiano su treni e ad altri mezzi pubblici saranno contagiati dalla rivoluzione smartphone e dai servizi di pagamento “contact less” disponibili a bordo di questi ultimi. E questo grazie al fatto che gli enti locali su scala nazionale e locale stanno adottando quanto la tecnologia mette a disposizione per poter permettere a qualsiasi comune cittadino di poter pagare ogni cosa con il proprio cellulare, dalla spesa al supermercato al bus che porta al lavoro.

Scenario fantascientifico? In Italia probabilmente sì, ma quanto sopra sinteticamente descritto è quanto molti addetti ai lavori ritengono possa materializzarsi in tempi relativamente brevi negli Stati Uniti. Anzi, alcuni progetti in tal senso sono già partiti e andiamo a documentarle nella seconda pagina di questo articolo (Dai trasporti all’Università, ecco dove verranno usati i cellulari “e-wallet ready”).

Lo smartphone fungerà da borsellino elettronico ovunque. I trasporti pubblici per esempio


Parliamo in sostanza di una rivoluzione annunciata che molti delle grandi firme del panorama hi-tech – da Google ad eBay passando per Nokia, Samsung e Research In Motion e senza trascurare naturalmente Apple e varie altre compagnie della Silicon Valley – e non solo – della partita sono anche le varie Visa e American Express tanto per fare due nomi – hanno già sposato più o meno concretamente. L’oggetto del cambiamento, questo almeno il parere di illustri esperti, è la tecnologia Nfc, acronimo di near field communication, uno standard di trasmissione dati senza fili che andrà a sostituire in modo massivo gli strumenti che oggi abilitano i pagamenti in mobilità, e cioè i sistemi che permettono di gestire i dati della carta di credito su uno smartphone.

Circa 60 anni dopo l’invenzione delle carte di credito plastificate che tutti (o quasi) utilizziamo ormai quotidianamente è arrivato il tempo di un cambiamento radicale nelle modalità di acquisto di beni e servizi. In ballo c’è un business, tanto per avere un’idea di cosa stiamo parlando, di oltre 20,5 trilioni (migliaia di miliardi) di dollari, perché a tanto ammonta il giro d’affari delle transazioni compiute su scala globale per gli acquisiti al dettaglio nei negozi.

Siamo comunque, utile ricordarlo, agli albori del fenomeno del cellulare che si trasforma in portafoglio digitale, anche se la tecnologia Nfc è salita a bordo di un cellulare già nel 2004, e per la precisione sul Nokia 5140, che fu utilizzato come test per i pagamenti mobili da 50 addetti della Wells Fargo nel 2007. Le risultanze di quella sperimentazione furono tali, per la complessità di gestione delle applicazioni necessarie per ogni carta di credito utilizzata, che per un pò di tempo le operazioni contact less via cellulare sono rimaste un sogno o qualcosa di simile.


Nel 2010, però, sono stati sei milioni gli smartphone venduti nel mondo dotati di serie di un chipset Nfc ed entro il 2013 (la stima è degli analisti di ABI Research) questo numero dovrebbe salire oltre quota 170 milioni. Il che significa altrettanti potenziali utenti di servizi di mobile payment. E se dal responsabile dei prodotti mobili di Visa – arriva  una dichiarazione di questo tipo - “The ecosystem is starting to come together and we are going to create a new payment and commerce experience” è il caso di pensare che qualcosa stia veramente cambiando.


Dai trasporti all’Università, ecco dove verranno usati i cellulari “e-wallet ready”

Si diceva di quanto sia già stato realizzato in materia di pagamenti mobile negli Usa. Un esempio arriva dalla municipalizzata di Salt Lake City, la Utah Transit Authority, una delle prime realtà di trasporto pubblico al mondo ad adattarsi al nuovo che avanza installando sui propri autobus, treni e metropolitane leggere, a partire dal 2009, appositi sensori Nfc. Dall’anno prossimo al più tardi, grazie alla collaborazione con il consorzio Isis (joint venture messa in piedi da AT&T, Verizon e T-Mobile), chi usufruirà dei servizi della municipalizzata potrà pagare il biglietto o l’abbonamento direttamente con il proprio terminale mobile, passandolo su un particolare lettore elettronico.

Lo smartphone fungerà da borsellino elettronico ovunque, per esempio nelle Università


Ciò che ha fatto invece la software house (specializzata nel settore dell’education) Blackboard è invece l’aver installato apparati near field communication in oltre 100 college e campus americani, fra cui la Florida State University e la sede di Tyler dell’University of Texas. Allo stato attuale, gli studenti sfruttano carte elettroniche compatibili con la tecnologia Nfc per pagare i pranzi in mensa o l’utilizzo delle lavatrici comuni, acquistare gadget e altro negli store del campus e accedere ad eventi di vario genere. Con un semplice aggiornamento del software che gestisce le transazioni, hanno assicurato da Blackboard, ogni studente potrà impiegare al posto della carta il proprio smartphone, a partire dall’inizio del 2012.

Altro esempio di applicazione massiva di servizi di mobile payment proviene quindi da Boston, Seattle e alter 100 città statunitensi dove è possibile utilizzare una specifica applicazione, Parkmobile, per poter acquistare via cellulare, a prezzi convenienti, i ticket per accedere ai parcheggi delle municipalizzate che hanno stretto accordi con Parkmobile. Dall’Arkansas, infine, ecco l’innovazione che farebbe felici i ministri della Pa e del Tesoro del nostro governo: è infatti il primo stato a permettere ai propri cittadini residenti di pagare le tasse di proprietà via smartphone, e questo grazie al progetto portato a termine nel 2009 dal consorzio pubblico-privato Information Network of Arkansas e da tale Nic. Oggi il servizio GovPay per pagare gli oneri fiscali dal proprio cellulare è utilizzato in 28 delle 75 contee dello Stato.

Lo smartphone fungerà da borsellino elettronico ovunque, anche nei parcheggi


E in Europa? Fra quelli assunti agli onori della cronaca, si può citare quello che vede protagonisti Orange e Barclaycard, che hanno lanciato sul mercato inglese QuickTap, un servizio di mobile payment basato su tecnologia Nfc che permetterà di avvicinare il cellulare all’apposito lettore per fare acquisti. Allo scopo sono stati distribuiti presso i punti di vendita di catene come Pret a Manger, EAT, Subway e McDonald oltre 50mila lettori predisposti ad interagire con i telefonini (scaricando in automatico il valore dell’acquisto dal credito residuo) dove i clienti delle due compagnie hanno precaricato denaro  nell’applicazione di cui sopra attingendo dalla loro carta di credito o dal conto telefonico. A breve sono attesi simili servizi anche a firma di Mastercard eVisa.

Le mosse di eBay e il servizio “peer to peer” di PayPal

Il cellulare che si trasforma in vero e proprio borsellino elettronico (da passare sugli appositi lettori che prenderanno posto alle casse degli esercizi commerciali o presso le stazioni di pubblico servizio) è quindi già realtà. E prossimi mesi promettono di regalare ulteriori novità in tal senso. Dopo i vari annunci di Google in materia, culminati con la presentazione ufficiale del servizio Wallet (la cui sperimentazione è imminente a New York e San Francisco), è stata infatti eBay a monopolizzare l’attenzione dei media sul tema del “mobile payment”.

Lo smartphone fungerà da borsellino elettronico ovunque, dal panettiere al ristorante


Prima confermando in investimento da 240 milioni di dollari per comprare Zong, una start up fondata nel 2008 e specializzata in soluzioni software per la gestione del billing degli operatori telco le cui tecnologie andranno ad arricchire le funzionalità del sistema di pagamento proprietario PayPal (uno dei più utilizzati al mondo nelle attività di e-commerce, con oltre nove milioni di merchant e 100 milioni di utenti attivi).

Poi, nell’ottica di mettere gli utenti nelle condizioni di effettuare più facilmente acquisti dal proprio dispositivo mobile, dando il là come PayPal (che di eBay è una sussidiaria) al progetto di un widget per Android che permetterà, a partire da fine estate, di effettuare trasferimenti di denaro, sfruttando la tecnologia Nfc, fra due smartphone (inizialmente l’opzione è limitata al solo modello Nexus S di Samsung) con a bordo la piattaforma operativa di Google.

Detto che la novità di cui sopra è destinata in qualche modo a diventare una forma di pagamento anche fra clienti e fornitori di beni e servizi (leggi commercianti) – e quindi a diventare una soluzione di mobile payment a tutti gli effetti – è interessante notare come le transazioni “peer to peer” fra i due terminali come le ha ipotizzate PayPal sono gratuite nel caso di un conto o di fondi presenti su un proprio account PayPal,.

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