28/02/2017 di Redazione

Con Pocket, Mozilla mette in “tasca” la sua prima acquisizione

La casa madre di Firefox ha realizzato la sua prima operazione societaria, acquistando Pocket: un servizio “read it later” che permette di salvare e consultare offline contenuti Internet, navigando da Pc o da mobile.

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C'è sempre una prima volta, recita il detto, e ora tocca a Mozilla: la casa madre di Firefox ha realizzato la sua prima acquisizione. Una mossa dal valore economico ignoto, ma dall'interesse chiaro: Pocket, questo il nome del servizio appena comprato, permette di migliorare l'esperienza di navigazione Web salvando pagine, video e altri contenuti che possono poi essere consultati in un secondo momento anche da un dispositivo diverso. Per esempio, è possibile incappare in un articolo interessante mentre si naviga da Pc, metterlo da parte e poi continuare a leggerlo dallo smartphone (Android o iOS) in un secondo momento e anche in modalità offline.

L'acquisto di Mozilla rientra dunque nella categoria dei servizi “read it later”, che rappresentano un po' l'evoluzione dello strumento “preferiti” integrato nei browser. Nato nel 2007 da un'azienda di San Francisco, inizialmente chiamata Read It Later e poi ribattezzata Pocket, questo prodotto conta circa 10 milioni di utenti attivi e oltre tre miliardi di contenuti salvati. “Quando un contenuto viene salvato in Pocket”, si legge sul sito della società, “risulta disponibile su qualunque dispositivo: telefono, tablet o computer. Puoi consultarlo mentre sei in coda, sul divano, mentre ti sposti o sei in viaggio, anche quando non sei online”.

Il servizio è gratuito nella sua versione basica, ma anche declinato in edizione premium. Oltre che dalla vendita di sottoscrizioni, Pocket guadagna attraverso la raccolta dei dati sui contenuti salvati dagli utenti, contenuti poi analizzati a fini di marketing e di pubblicità. Mozilla sostiene di voler usare questa nuova fonte di dati per un fine più nobile: rendere il Web un luogo sempre più denso di significato.

 

 

 

I creatori di Firefox, infatti, manterranno in vita Pocket come servizio indipendente ma allo stesso tempo integreranno la sua tecnologia all'interno del progetto Content Graph, mirato all'utilizzo di informazioni contestuali sugli internauti. In sostanza, si vuole capire che cosa gli utenti cerchino online, come, dove, quando e perché, usando poi queste informazioni per alimentare un motore di raccomandazioni (il Content Graph, appunto) che possa prevedere quali pagine mostrare nel browser. Una sorta di “pulsante in avanti”, capace di trovare contenuti pertinenti ancor prima che l'utente formuli una richiesta sul motore di ricerca. Pocket, dunque, avrà una diretta influenza sui futuri sviluppi di Firefox.

 

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