03/07/2020 di Redazione

Con Twitter la programmazione è politicamente corretta

Gli ingegneri del social network stanno facendo leva per sostituire alcuni termini usati nella programmazione, come "master" e "slave". Un’altra voce nel coro, giustificata dal momento particolare.

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Le proteste in corso negli Stati Uniti, in difesa dei diritti civili, contro il razzismo e le discriminazioni razziali in genere, stanno provocando reazioni da parte di molte aziende e in svariati settori. È di questi giorni la notizia che gli ingegneri di Twitter stanno lavorando per sostituire alcuni termini tipici dei linguaggi di programmazione, come "master" e "slave" (in italiano padrone e schiavo). L’iniziativa è partita formalmente a gennaio, mesi prima che iniziassero le proteste promosse dal movimento Black Lives Matter, e fa parte di una tendenza nata tra gli sviluppatori open source.

Oltre a termini come "slave", "master" e "blacklist", i team di ingegneri di Twitter sollecitano un ulteriore passo avanti per cambiarne altri, che potrebbero essere considerati razzisti, abilisti o sessisti. L'elenco include la modifica di "ore uomo" in "ore persona" e di "blacklist" in "denylist".

GitHub, di proprietà di Microsoft, ha fatto una scelta simile. Infatti il mese scorso il Ceo Nat Friedman ha dichiarato che la società stava sostituendo il termine "master" con uno più neutro, che non urtasse la sensibilità di nessuno.

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