01/02/2012 di Redazione

Consumerizzazione dell'IT: non è moda, è realtà

Una ricerca condotta da Avanade su 600 dirigenti e decision maker di 17 Paesi distrugge sei luoghi comuni legati alla diffusione del fenomeno: non è vero che le aziende siano scettiche, né che manchino le risorse. In Italia, il 28% del budget per le tecno

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Le aziende la cercano, la abbracciano, a volte la temono ma sempre più ne inseguono i vantaggi: è la consumerizzazione, uno dei trend tecnologici attualmente più forti nel mondo professionale. Eppure i luoghi comuni sul fenomeno del “bring your own device” sono ancora tanti e diffusi, come svelato da una ricerca realizzata fra ottobre e novembre 2011 da Avanade, società fornitrice di soluzioni tecnologiche e servizi informatici per le aziende.


Il titolo dell’indagine, che ha visto coinvolti nella compilazione di un questionario 605 dirigenti e decision maker in 17 Paesi, parla chiaro: Sfatare i sei miti dell’IT consumerization. Quali sono? Avanade li elenca punto per punto, sfatando poi le false credenze con dati alla mano.


Primo mito da sfatare è che le aziende siano restie ad abbracciare la IT consumerization. Secondo Avenade la propensione ad ammettere dispositivi personali tra gli strumenti di lavoro riguarda la stragrande maggioranza delle società coinvolte nella ricerca: l’88% del campione totale, e addirittura il 90% dei professionisti italiani.


La maggior parte dei dirigenti di livello C, il 65% (77% in Italia), si spinge ad affermare che essa sia la principale priorità tecnologica all’interno delle proprie aziende. E il 60% delle società (63% in Italia) sta modificando le proprie infrastrutture IT per consentire l’utilizzo dei device di proprietà dei dipendenti.

 

Seconda inesattezza riguarda la presunta carenza di risorse da investire nella gestione della consumerization. Sbagliato, anche in questo caso: in media, le aziende intervistate vi stanno destinando il 25% dei loro budget IT, e in Italia il dato sale al 28 per cento.

 

Un terzo luogo comune vorrebbe fare del bring your own device la risposta al bisogno di attrarre e trattenere in azienda i dipendenti più giovani, quelli under 30 della cosiddetta “net generation”. E invece meno di un terzo dei responsabili aziendali, il 32%, ha modificato le policy al fine di rendere più interessante il luogo di lavoro per i lavoratori più anagraficamente acerbi.

 

"Per i dirigenti aziendali - ha dichiarato Tyson Hartman, cto globale di Avanade -, l'IT consumerization riguarda più la modalità di lavoro dei dipendenti che il dipendente stesso. In generale, la nostra ricerca mostra come la produttività e la disponibilità di accesso ai dati siano maggiormente considerate dai responsabili IT rispetto alla possibilità di sollevare il morale dei dipendenti o di fornire maggiori responsabilità ai più giovani".

 

La ricerca prosegue poi facendo chiarezza su un tema spinoso legato a smartphone, tablet e computer personali: non è vero che i dispositivi privati vengano utilizzati solo per accedere alle email o per intrattenersi sui social network. Le aziende hanno più fiducia nei propri lavoratori di quanto i luoghi comuni potrebbero suggerire, dato che per l’88% degli intervistati i dipendenti utilizzano le tecnologie personali per fini aziendali; e in Italia si sale al 90 per cento.


 

Punto numero cinque riguarda la presunta equazione fra consumerizzazione e marchio Apple. L’azienda di Cupertino sta certamente giocando un ruolo da protagonista, ma gli intervistati citano fra i device più usati gli smartphone BlackBerry e qualli basati su Android; per quanto riguarda i laptop, le risposte degli italiani, a differenza del risultato globale, privilegiano il sistema operativo Windows, mentre nel mobile l’iPhone batte i modelli Android.

 

Chiude il sestetto delle false verità la convinzione che le tecnologie consumer, se equipaggiate con qualche sistema di sicurezza interno, non espongano le reti aziendali a minacce. Come dimostrato da recenti indagini, quello della sicurezza rimane un punto delicato, che l’ingresso delle tecnologie personali sul luogo di lavoro complica ulteriormente.


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