Dell subisce la crisi del mercato PC e chiude il terzo trimestre con un fatturato pari a 13,7 miliardi di dollari, in calo dell'11 per cento rispetto ai 15,4 miliardi dello stesso periodo 2011. Precipita anche l'utile per azione, che è stato di 39 centesimi rispetto ai 54 centesimi di un anno fa. I conti fiscali sono inferiori alle previsioni pessimistiche degli analisti, che avevano messo in conto un fatturato di 13,9 miliardi di dollari e utili di 40 centesimi per azione.
Le vendite dei prodotti comsuner di Dell sono calate del 23%
L'utile operativo GAAP (Generally Accepted Accounting Principles) è stato di 589 milioni dollari, pari a 0,27 dollari per azione. Il cash flow operativo del trimestre è di 1,3 miliardi di dollari, mentre la liquidità a fine periodo è pari a 14,2 miliardi di dollari.
La contrazione è da addebitarsi alle scarse vendite di computer desktop e notebook, compensata solo parzialmente dell'andamento del comparto Server e Netowrking, in crescita dell'11 per cento. A fare da traino sono state la nuova gamma di server e l'incremento dell'adozione da parte dei clienti delle soluzioni cloud. Bene anche la divisione Dell Enterprise Solutions and Service, che è cresciuta del 3 per cento arrivando a 4,8 miliardi di dollari.
Questo significa che la direzione imboccata dall'azienda con il maggiore focus sui servizi e sulle soluzioni per le grandi aziende sta iniziando a portare risultati. Tuttavia in tutti gli altri comparti si segnalano perdite: Large Enterprise è calato dell'8 per cento anno su anno, le forniture pubbliche sono in calo dell'11 per cento), l'SMB è in flessione dell'1 per cento.
Il problema è che le vendite di prodotti consumer sono precipitate in basso del 23%, e i Pc costituiscono ancora quasi la metà delle vendite. E queste ultime hanno portato nelle casse aziendali solo 6,65 miliardi di dollari, rispetto agli 8,17 miliardi di dollari di un anno fa, quando comunque la crisi del settore era già in pieno corso.
I dati finanziari rispecchiano la fotografia di mercato scattata poche settimane fa da Gartner, che nei dati preliminari del terzo trimestre dava le vendite di Dell in calo del 13,7% rispetto all'anno precedente. L'escalation negativa comunque non è un problema ristretto a Dell,
quanto uno dei sintomi della crisi globale dei computer che pesa su
tutti i produttori storici di Pc eccetto Lenovo e Asus. L'avvento di
tablet e smartphone, unito al fenomeno ormai dilagante della
consumerizzazione dell'IT, sta penalizzando le aziende che non sono
riuscite a muoversi abbastanza velocemente nell'aggiustamento
dell'offerta e dei prezzi.
Dell come tutti gli altri spera in una ripresa dovuta a Windows 8,
ma le premesse per ora sembrano deboli. Le aziende, su cui Dell si sta
concentrando, in genere aspettano almeno un anno prima di aggiornare il
parco macchine a un nuovo sistema operativo. I consumatori invece
sembrano orami preferire tablet e smartphone, e la nuova visione di
Microsoft li accontenta con prodotti della nuova generazione mobile,
senza dover rinunciare a Windows 8. L'offerta di Dell a riguardo è molto
debole, quindi un'impennata degli utili in questo settore sembra poco
probabile.
Probabilmente Dell non condivide questa analisi, dato che per il quarto trimestre ha messo in preventivo una
crescita sequenziale dei ricavi compresa fra il 2 e il 5 per cento. Ne segue che la previsione è di "un fatturato compreso fra 14 e 14,4 miliardi di dollari". Anche se l'obiettivo venisse centrato comunque non sarebbe sufficiente per accontentare gli analisti, che vogliono un minimo di 14,5 miliardi di dollari. Dopo l'annuncio dei dati finanziari le azioni di Dell hanno perso il 2 per cento, chiudendo a 9,56 dollari.