30/09/2014 di Redazione

Cybercrimine: Yahoo sul podio dei servizi più colpiti dal phishing

Nello scorso mese di agosto, in base ai monitoraggi di Kaspersky Lab, Yahoo ha preso il posto di Windows Live sul podio dei servizi più colpiti dai tentativi di furto di dati, subito dopo Google e Facebook. Il volume degli attacchi di phishing è cresciut

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Quest’estate i criminali informatici non sono andati in vacanza: hanno semplicemente dovuto trovare nuovi metodi per fare danni. Kaspersky Lab ha diffuso ora i risultati del monitoraggio eseguito nel mese di agosto sulle caselle di posta elettronica protette dal suo network, svelando come nel periodo più caldo dell’anno il phishing si sia impennato, crescendo del 62% rispetto alla media di luglio, tant’è che sono stati rilevati 32 milioni di attacchi di questo tipo.

La motivazione è presto detta: “Ciò dipende probabilmente da un calo stagionale della domanda di spam pubblicitario”, ha spiegato Tatyana Shcherbakova, antispam analyst di Kaspersky Lab. “Per ottenere profitti i cyber criminali si sono spostati verso altri tipi di spam, comprese le truffe di phishing. Tramite falsi messaggi provenienti da famosi servizi, social network o organizzazioni finanziarie, i phisher hanno significativamente incrementato le possibilità di successo del loro spam”.

Su base geografica, la destinazione più bersagliata è stata l'Australia, ma il dato più interessate riguarda la lista dei servizi Web più colpiti dal phishing. I primi due posti sono stati una conferma rispetto a monitoraggi precedenti: Google, innanzitutto, bersaglio del 12,6% degli attacchi rilevati, e poi Facebook, (10%). Novità sul gradino più basso del “podio”, in precedenza occupato da Windows Live e ad agosto dal motore di ricerca e dai servizi di Yahoo! (6,4%).

 

La distribuzione geografica del phishing del mese di agosto

 

Phishing a parte, più in generale i livelli di spam nel mese di agosto sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,2%) rispetto alle quattro settimane di luglio. La  classifica degli Stati “esportatori”, cioè dai quali le campagne di email spazzatura sono partite, è guidata dagli Stati Uniti, responsabili del 16% dei rilevamenti totali, e a seguire da Russia (6%) e Cina (4,7%). Ad agosto, la Gran Bretagna è stata il bersaglio più colpito dallo spam contenente allegati maligni, con il 13,2% dei rilevamenti, seguita da Germania (9,6%) e Stati Uniti (7,7%).

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