19/07/2018 di Redazione

Cybersicurezza e cloud aiutano Ibm, conti sopra le attese

Nel secondo trimestre di quest'anno la società guidata da Ginni Rometty ha superato le attese sia in termini di fatturato, sia di utili. Le attività meno tradizionali, come cloud, intelligenza artificiale e cybersicurezza, crescono del 15%.

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I tempi in cui era un colosso dei server e dei computer sembrano ormai lontani. Ibm è stata, certo, travolta dalla trasformazione tecnologica e dai mutamenti del mercato, ma oggi è un'azienda in crescita, i cui utlimi conti trimestrali hanno superato le attese degli analisti, anche per merito delle aree meno “tradizionali”, quali il cloud computing, l'intelligenza artificiale e gli analytics. Attività oggi portate avanti come “imperativi strategici” all'interno di varie business unit nel secondo trimestre sono cresciuti del 15% in fatturato, anno-su-anno. “Un maggior numero di clienti si rivolge a Ibm nel proprio viaggio verso il cloud”, ha dichiarato l'amministratore delegato, Ginni Rometty, “adottando Ibm Cloud, Watson Ai, soluzioni di analytics, blockchain e sicurezza”. Concetto ribadito (ai microfoni di Reuters) anche dal chief financial officer, James Kavanaugh: “Abbiamo accelerato la nostra crescita, capitalizzando realmente queste aree emergenti ad alto valore”.

In generale, i numeri del trimestre hanno superato le stime degli analisti e soddisfatto gli investitori, spingendo il titolo in Borsa (con rialzi di oltre il 3%). Nel periodo di aprile, maggio e giugno la società di Armonk ha ottenuto 20 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 4% rispetto ai 19,3 miliardi di un anno prima e sopra le attese del consensus di Thomson Reuters (19,85 miliardi di dollari). Alla voce utile netto si è registrato un valore di 2,4 miliardi di dollari,corrispondenti a 3,08 dollari di utile per azione. Per l'intero 2018 la società stima un Eps rettificato pari o superiore a 13,8 dollari.

Nel trimestre le soluzioni cognitive hanno fruttato 4,6 miliardi di lordo, numero in linea con quello dell'anno precedente, sebbene sia cresciuta la domanda di analytics e di prodotti verticiali (per servizi finanziari e Internet of Things). Vale 4,2 miliardi di dollari, invece, il fatturato dei Global Business Services, in crescita del 2% anno su anno. La divisione Technology Services & Cloud Platforms, inclisiva di servizi infrastrutturali, servizi di supporto tecnico e software di intergazione) ha prodotto 8,6 miliardi di dollari, in salita del 2%. Ciò che Ibm chiama Systems, ovvero server, mainframe, dispositivi di storage e sistemi operativi, è cresciuto del 25%, fruttando 2,2 miliardi di dollari. In calo i servizi finanziari e la vendita di usato della divisione Global Financing (394 milioni di dollari, -5%). Il fatturato dei citati “imperativi strategici”, invece, è cresciuto del 26% nel secondo trimestre 2018 rispetto all'analogo periodo del 2017, “trainato dai servizi per il cloud ibrido, dal mobile e dalla sicurezza”.

 

 

Nell'insieme degli “imperativi strategici” rientrano il cloud (IaaS, PaaS e SaaS), gli analytics, le soluzioni per il mobile e quelle per la sicurezza informatica, attività che complessivamente hanno totalizzato in 12 mesi un giro d'affari di 39 miliardi di dollari. Per quanto riguarda la nuvola, nella somma delle sue componenti questo business ha garantito 18,5 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, crescendo di oltre il 20% anno su anno.

 

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