La sincronizzazione tra file salvati sulla nuvola fa oggi un altro passo avanti. Google ha annunciato la disponibilità di un nuovo plugin per Drive, che si integra con Microsoft Office e consente agli utenti di aprire file Word, Excel e PowerPoint salvati sulla cloud di Big G direttamente dalla suite di produttività di Redmond. Tutti i cambiamenti effettuati e salvati verranno poi sincronizzati in automatico sul servizio di storage di Mountain View, in modo da non perdere nemmeno una virgola e aumentare il potenziale di collaborazione tra le persone. Ma l’estensione funziona anche con i file creati ex novo: documenti, fogli di calcolo e presentazioni possono essere scritti con i programmi di Office e salvati poi direttamente su Drive. Il plugin è disponibile per il download a questo indirizzo.
Il pacchetto di Microsoft diventa così sempre più aperto a soluzioni, sistemi operativi e ambienti differenti. Il colosso di Redmond, dopo quattro anni di stallo, ha rinnovato la suite per Mac, aggiornandola alla versione 2016. In anticipo quindi sulla tabella di marcia per le piattaforme Windows, che riceveranno probabilmente l’update il prossimo autunno. A giugno, invece, era stato il turno degli smartphone Android.
Le persone con cellulari del robottino verde dotati almeno della versione 4.4 possono installare le app di Word, Excel e PowerPoint e sincronizzare i file realizzati direttamente su OneDrive, Dropbox, Box e ovviamente anche Google Drive. Il servizio cloud di Mountain View è stato protagonista anche lo scorso novembre, quando Big G ha inaugurato una funzionalità per aprire dal browser Chrome i file archiviati, utilizzando il programma compatibile.
Il nuovo plugin di Google Drive installato in Microsoft Office
Ad esempio, con l’estensione è possibile editare una foto salvata su cloud con Photoshop o con altri software di ritocco, oppure aprire un documento con Word. È sufficiente posizionarsi con il mouse sull’anteprima del file e fare click con il tasto destro per far comparire il menu “Apri con”, simulando così lo stesso comportamento dei sistemi operativi desktop. Ma, a differenza dell’ultimo plugin realizzato da Google per Office, la funzionalità svelata nel 2014 richiedeva ovviamente il browser Chrome, cosa ora non necessaria con la nuova estensione.