01/10/2016 di Redazione

Da Panasonic la batteria al litio che si piega e torna a posto

La nuova tecnologia dell’azienda giapponese è una batteria spessa mezzo millimetro, che può essere piegata e torsa con la garanzia di tornare alla forma originaria senza rompersi. I modelli sviluppati hanno una capacità sufficiente per alimentare un weara

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Mezzo millimetro di spessore (0,55) e la capacità di “sopportare” piegamenti e torsioni di 25 gradi. Piccoli numeri per una grande invenzione: la prima batteria al litio per (futuri) dispositivi tecnologici flessibili, appena presentata da Panasonic. Flexible Lithium-ion Battery, per dirla in lingua originale, è il frutto della messa a punto di alcuni brevetti dell’azienda giapponese, che ha già pianificato le prossime mosse: già nel mese di ottobre un lotto ristretto sarà inviato agli Oem interessati, mentre per la produzione di massa si dovrà attendere ulteriori attività di ricerca & sviluppo, che ne ridurranno ulteriormente lo spessore.

Mentre di telefoni “flessibili”, che portino avanti il percorso intrapreso da Lg con il Flex, si parla da tempo, la nuova batteria di Panasonic si presta attualmente ad altri utilizzi nell’ambito dei dispositivi indossabili e dei gadget connessi: smartwatch, bracciali fitness, smart card, gioielli o abbigliamento hi-tech. A differenza delle comuni batterie al litio, l’invenzione di Panasonic presenta infatti un vantaggio sostanziale: non si surriscalda in caso di utilizzo “intenso” del device, e può dunque stare a contatto con la pelle senza creare rischi o fastidi.

 

 

La Flexible Lithium-ion Battery, inoltre, può essere piegata più volte con la garanzia di saper tornare alla forma originaria, di non perdere la capacità di ricarica (ne conserva il 99% dopo mille piegamenti e torsioni) e, soprattutto, di non rompersi causando un’eventuale fuoriuscita del litio.

Quanto agli smartphone, evidentemente si dovrà aspettare. L’attuale modello di batteria flessibile è declinato in tre formati, il più piccolo dei quali ha una capacità di 17,5 mAh e il più grande dei quali arriva a 60 mAh. È chiaro, dunque, come sia necessario un ulteriore lavoro di sviluppo prima di creare batterie adatte ad alimentare un oggetto come un telefono o un ebook reader.

 

Ma in ogni caso prosegue il cammino di innovazione tecnologica che mira a realizzare oggetti più “umani”, in grado di essere maneggiati in modo più naturale. Come il prototipo di “ebook sfogliabile” presentato qualche mese fa da alcuni ricercatori di un’università canadese, che lo hanno assemblato utilizzando uno schermo flessibile di Lg Display e il sistema operativo Android.

 

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