10/01/2017 di Redazione

Da Renzi al Vaticano: maxi-cyberspionaggio scoperto in Italia

Indagini della Polizia postale hanno condotto alla scoperta di un’operazione di spionaggio – battezzata Eyepyramid – ai danni di politici, dirigenti del Vaticano, imprenditori e istituzioni, e all’arresto dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero.

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Cyberspionaggio da prima pagina: succede non negli Usa, in riferimento all’elezione di Trump e al sospetto “aiutino” degli hacker di Stato russi, bensì in Italia. Come riferito dall’Ansa, per anni un gruppo organizzato ha condotto attività di spionaggio informatico ai danni di politici – inclusi l’ex premier Matteo Renzi e il presidente della Bce Mario Draghi –, di istituzioni, enti pubblici, imprenditori di spicco e studi professionali. Non è un’ipotesi ma un fatto accertato da anni di indagine del Centro Nazionale Anticrimine Informatico della Polizia postale (Cnaipic) e della Procura di Roma, indagini sfociate ora nell’arresto di due persone: il quaranticinquenne Giulio Occhionero, un ingenere informatico, e la sorella Francesca Maria. Due personaggiconosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina”, riferisce l’agenzia di stampa, e domiciliati a Roma ma residenti a Londra.

L’arresto è stato giustificato dall’acquisizione di “concreti elementi probatori in merito ad attività criminali da loro pianificate e condotte”, specifica una nota della Polizia. Il mezzo utilizzato è stato quello della botnet, cioè una rete di computer che permette di controllare da remoto i sistemi delle vittime, opportunamente infettati con un programma malevolo. Il malware in questione è Eyepyramid: con esso, per anni, i due fratelli hanno spiato notizie e dati sensibili, poi messi al sicuro all’interno di server ubicati negli Stati Uniti. La modalità di infezione è quanto di più banale immaginabile, ovvero l’invio di messaggi di posta elettronica contenenti il malware, giacché proprio da un’email è scattato il primo allarme.

Un non specificato “amministratore di rilievo di un’infrastruttura critica nazionale”, spiega l’Ansa, ha segnalato al Cnaipic l’email sospetta e contenente il malware. Da qui è partita l’indagine che ha permesso di risalire alla botnet e ai due responsabili, ora accusati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, di accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Con la collaborazione dell’Fbi, i server sono stati sequestrati.

Tra gli hackerati illustri, presi di mira con operazioni mirate e ripetute (la tecnica delle Apt, Advanced Persistant Threat) sfilano i nomi degli ex premier Matteo Renzi e Mario Monti, del prsidente della Bce Mario Draghi, del cardinale Gianfranco Ravasi, dell'ex Governatore della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, dell’ex comandante Generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, di politici come Michela Vittoria Brambilla, Paolo Bonaiuti, Mario Canzio, Fabrizio Cicchitto, Piero Fassino, Vincenzo Fortunato, Ignazio La Russa, Vicenzo Scotti e altri ancora.

 

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