13/09/2017 di Redazione

Da WhatsApp al non-profit, nuova vita per Brian Acton

Il cofondatore (insieme a Jan Koum) dell'applicazione di messaggistica ha annunciato di voler lasciare l'azienda per avviare una propria startup non a fine di lucro. Acton, però, continuerà a occuparsi di tecnologia.

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Arrivederci WhatsApp, per iniziare un “nuovo capitolo della mi vita”. Così Brian Acton, cofondatore insieme a Jan Koum della popolarissima piattaforma di messaggistica per smartphone, ha annunciato di voler lasciare l'azienda, oggi di proprietà di Facebook. Lo farà per dedicarsi a una nuova avventura professionale e personale: “Ho deciso di avviare un'associazione non-profit, focalizzata sul punto di incontro fra non-profit, tecnologia e comunicazioni. Un pensiero che ho coltivato per un po', e sui è tempo di focalizzarsi e passare all'azione”, ha scritto Acton in un post su Facebook. Parole un po' misteriose, che si chiariranno a breve. “Vi dirò altro nei prossimi mesi”, ha aggiunto l'informatico e imprenditore.

D'altra parte due dei temi a cui d'ora in poi Acton dedicherà le proprie energie, cioè la tecnologia e le comunicazioni, sono l'anima di un'applicazione come WhastApp. Quest'ultima, pur gratuita per l'utente finale, di certo non ha rinunciato all'aspetto del profitto, guadagnando nel tempo un'utenza sempre più ampia (oggi superiore a 1,3 miliardi di utenti mensili) e riuscendo a farsi valutare 19 miliardi di dollari da Facebook quando, nel 2009, è stata acquisita dall'azienda di Menlo Park.

 

 

L'operazione societaria, a detta di Forbes, è valsa ad Acton un guadagno personale di 6,5 miliari di dollari. Ecco perché, libero da preoccupazioni economiche per almeno un centinaio di vite, ora l'imprenditore potrà dedicarsi a ciò che davvero lo interessa. Nativo del Michigan trapiantato nella Silicon Valley, nella classifica di Forbes il 45enne è il trentottesimo miliardario più ricco del settore tecnologico e il numero 269 della classifica globale.

 


 

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