04/09/2015 di Redazione

Dai giganti della Silicon Valley 415 milioni ai dipendenti delusi

Quasi seimila dollari a persona è la cifra con cui verranno risarciti i 64.466 dipendenti di Google, Apple, Intel, Adobe, Intuit, Lucasfilm e Pixar riuniti in class action. Il giudice incaricato ha approvato l’accordo da 415 milioni di dollari, che mette

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Un esercito di quasi 65mila lavoratori della Silicon Valley ha firmato l’armistizio con Google, Apple, Intel e Adobe, dopo quattro anni di class action. Il giudice Lucy H. Koh della Corte di San Jose ha approvato la cifra di 415 milioni di dollari, patteggiata fra i sette colossi tecnologici e i rappresentanti legali dei 64.466 lavoratori che nel 2011 avevano avviato la causa collettiva contro queste quattro aziende, nonché contro Intuit, Lucasfilm e Pixar.

I motivi? Un “cartello anti-assunzione” creato di nascosto dalle sette aziende e testimoniato da scambi di email fra alti dirigenti, inclusi l’allora numero uno di Apple Steve Jobs ed Eric Schmidt e Sergey Brin, presidente e cofondatore di Google.

Gli accordi ufficiosi prevedevano di non assumere dipendenti della concorrenza, così da limitare le defezioni, ma anche le pretese di aumento dei salari dei rispettivi professionisti. Una pratica che limitava la mobilità e la libertà di carriera in un angolo particolarmente privilegiato, anzi unico, della mappa geografica del lavoro. Si trattava per lo più di accordi bilaterali, che messi insieme andavano a definire una rete di alleanze fra i colossi della Silicon Valley e di ostacoli per i lavoratori in cerca di nuove opportunità.

Intuit, Lucasfilm e Pixar si erano già accordate per un risarcimento, mentre la causa era ancora in corso per Google, Apple, Intel e Adobe. Ora la cifra dei 415 milioni di dollari è stata ritenuta “equa, adeguata e ragionevole” dal giudice Koh, che lo scorso anno aveva invece bocciato come troppo misero l’accordo da 324,5 milioni di dollari già raggiunto fra le parti. Una compensazione che assegna a ciascun lavoratore (tranne a undici persone che hanno scelto di non accettarla) circa 5.770 dollari al netto delle spese legali, ma che è ben lontana dal risarcimento collettivo di 3 miliardi di dollari chiesto inizialmente.

 

 

 

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