17/07/2018 di Redazione

Dall'olio d'oliva alle spedizioni con la blockchain di Oracle

Il nuovo servizio SaaS basato su cloud, presentato qualche mese fa, è ora disponibile per tutti. Fra chi l'ha già testato figurano consorzi di tutela agroalimentari, società di spedizioni e produttori di olio extravergine d'oliva.

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La blockchain si sta affermando come tecnologia capace di rendere sicure le transazioni in criptovaluta, ma anche di assicurare l'integrità dei dati di un archivio condiviso o di validare una catena di informazioni. Una tecnologia su cui le aziende stanno aumentando investimenti e interessi, benché i tempi non siano ancora troppo maturi: un'indagine condotta da Gartner su oltre tremila chief information officer di aziende di tutto il mondo da mostrato che solo l'8% di questi professionisti include questa tecnologie tra i progetti attivi o in programma a breve termine. Ma tendenzialmente si andrà ad aumentare gli investimenti, almeno a detta di un'altra grande società di analisi. I progetti di blockchain”, spiega l'analista Robert Parker, group vice president of manufacturing and retail insights di Idc, “stanno rapidamente passando dallo stato pilota alla produzione, poiché aziende e governi iniziano a comprendere il valore innato dei registri distribuiti e dei contratti smart”. Inizia a emergere l'esigenza, dunque, di “una piattaforma di classe enteprise, che vada oltre l'open source e includa sicurezza, integrità, scalabilità, possibilità di gestione e interoperabilità”.

Oracle ha colto l'opportunità presentando un nuovo servizio di blockchain per aziende, basato su cloud e fruibile in logica pay-per-use. Già annunciato lo scorso ottobre alla conferenza OpenWorld, Oracle Blockchain Cloud Service è adesso disponibile in general availability, con la promessa di sgravare i clienti di una parte del lavoro: chi si abbona, infatti, può utilizzare la piattaforma per realizzare le proprie applicazioni blockchain, lasciando che Oracle si occupi della gestione dell'infrastruttura di rete. I costi vengono calcolati sulla base delle singole transazioni basate su blockchain, secondo la logica “as-a-Service” tipica del cloud.

Gli scenari d'uso sono svariati, perché questa tecnologia torna utile in tutti i casi in cui serva disporre di una fonte di “verità” unica e incontestata, condivisa tra più soggetti, sia che serva per i pagamenti sia per lo scambio o la validazione di dati. Tra i clienti del nuovo servizio di Oracle figurano, per esempio, società di fornitura di energia fotovoltaica come Solar Site Design, che utilizzano la blockchain per monitorare i consumi e concedere ricompense ai suoi clienti su tale base. CargoSmart, invece, ha sottoscritto il servizio per digitalizzare l'intero processo di tracciamento delle spedizioni e delle consegne.

Il Food Safety Consortium creato dal Politecnico di Hong Kong lo utilizza, invece, in abbinamento ad altri servizi di Oracle (Big Data, IoT e altro) per garantire trasparenza e accuratezza alle operazioni di tracciamento e certificazione degli alimenti. E c'è anche un produttore di olio extravergine d'oliva biologico, Certified Origins (vende negli Stati Uniti con il marchio Bellucci Evoo), il quale impiega la blockchain di Oracle per supportare i pagamenti, tracciare gli alimenti lungo la supply chain e ridurre i costi logistici.

 

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