Il viaggio nell'inefficienza aziendale parte da archivi affollati di documenti cartacei densi di informazioni potenzialmente utili al business, ma completamente scollegati dai flussi operativi più vitali. Processi critici che dovrebbero essere, invece, alimentati da tutti i dati disponibili, per supportare al meglio le capacità decisionali di ogni impresa. L'obiettivo non è irraggiungibile, ma obbliga alla messa a punto di un bacino informativo interamente digitalizzato, in cui anche i documenti cartacei possono entrare a far parte grazie a una semplice dematerializzazione: una conversione digitale che non richiede solo strumenti d'acquisizione altamente versatili e professionali, ma anche in grado di supportare pesanti cicli di lavoro.
Di norma, la mole di documenti aziendali da convertire è, infatti, consistente e include grammature di carta e formati molto diversi, oltre a originali spesso compromessi da continui passaggi di mano. Tutti elementi che escludono il ricorso ai classici dispositivi multifunzione, device progettati per svolgere un'ampia varietà di compiti (dalla stampa alla copia, dalle scansioni all'invio dei fax) e, quindi, normalmente dotati di poche funzionalità di base per consentire sporadiche acquisizioni documentali.
Al contrario, gli scanner stand alone nascono per abilitare una trasformazione digitale di tipo strategico all'interno delle aziende, accelerando le operazioni di acquisizione, gestione, elaborazione e consegna dei documenti attraverso funzionalità particolarmente avanzate, capaci non solo di gestire pesanti cicli di lavoro, ma persino di indirizzare le scansioni all'interno dei flussi operativi più pertinenti e di restituire digitalizzazioni migliori degli originali.
Ma come scegliere il dispositivo più adatto al proprio contesto lavorativo? Quale valore aggiunge la possibilità di customizzarlo? Quali combinazioni tecnologiche sono più adatte ai diversi settori?
Scarica il White Paper gratuito e scopri come risolvere le problematiche documentali della tua azienda.