10/05/2013 di Redazione

Data center più scalabili? Novità da Hp

L’azienda presenta nuovi apparati di rete per data center, come gli switch della serie FlexFabric 12900. Sviluppati sull’architettura Hp FlexNetwork, promettono di aumentare la flessibilità, ottimizzare il consumo di banda e semplificare la gestione dei d

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L’evoluzione del data center in ottica di virtualizzazione, cloud e big data trova un nuovo alleato nella serie di prodotti appena presentati da Hp, e sviluppati sulla sua architettuta FlexNetwork, che promette di raddoppiare la scalabilità e ridurre fino al 75% la complessità della rete rispetto alle soluzioni esistenti sul mercato, nonché di accorciare sensibilmente i tempi di provisioning di rete. L’approccio di fondo è quello del Software-Defined Network, paradigma supportato da questi apparati e che offre capacità di automazione avanzate e migliore scalabilità per applicazioni che utilizzano in maniera intensiva la larghezza di banda, come Hadoop.

Gli switch Hp FlexFabric 12910 e 12916


Tra le novità spicca la serie FlexFabric 12900, il primo data center core switch del settore che abilita il protocollo OpenFlow (che è alla base delle reti definite da software) e fornisce la scalabilità necessaria per far fronte alla crescente domanda di workload virtualizzati. Due i modelli, FlexFabric 12910 e 12916, rispettivamente da 21 e da 23 unità rack, che saranno messi in commercio fra l’autunno di quest’anno e i primi mesi del 2014.

Questi switch possono trasferire volumi di dati in rete per porta 40-gigabit Ethernet tre volte superiori rispetto a quelli dei principali concorrenti (secondo misurazioni effettuate da Hp) e sono in grado di supportare meglio applicazioni complesse e a elevato consumo di dati, dal momento che gestiscono i picchi di occupazione della banda utilizzando il protocollo standard Transparent Interconnection of Lots of Links.

Per chi sfrutta la virtualizzazione, la novità è il software Hp FlexFabric Virtual Switch 5900v, che insieme allo switch fisico HP FlexFabric 5900 offre funzionalità di networking avanzate, quali l’applicazione di policy e il controllo della qualità del servizio in un ambiente VMware. La tecnologia integrata Virtual Ethernet Port Aggregator (Vepa), inoltre, crea una netta separazione tra gli amministratori dei server e gli amministratori di rete, per garantire maggiore semplicità operativa.

“Negli ultimi vent’anni”, ha dichiarato Bethany Mayer, senior vice president e general manager, networking di Hp, “le reti dei data center non sono riuscite a supportare adeguatamente le nuove esigenze delle aziende in termini di cloud computing, virtualizzazione e big data. Solo Hp si trova nella posizione di poter offrire la più completa infrastruttura di rete del settore  per data center software-defined, con innovazioni che consentono ai clienti di soddisfare le loro esigenze attuali e future”.

“Le reti dei data center di oggi sono in qualche modo statiche e vedono limitata la loro capacità di scalare”, ha commentato Rohit Mehra, vice president, network infrastructure di Idc. “Inoltre, sono complesse e richiedono il provisioning manuale per le applicazioni virtualizzate e in ambito cloud. Il portafoglio HP di switch fisici e virtuali , nonché il suo network fabric abilitato per l’Sdn, indicano che l’azienda è pronta a rispondere alle sfide tecnologiche odierne, offrendo ai clienti la semplicità, la scalabilità e l’automazione necessarie per la creazione di nuovi servizi e applicazioni all’interno del data center”.

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