L’evoluzione del data center in ottica di virtualizzazione, cloud e big data trova un nuovo alleato nella serie di prodotti appena presentati da Hp, e sviluppati sulla sua architettuta FlexNetwork, che promette di raddoppiare la scalabilità e ridurre fino al 75% la complessità della rete rispetto alle soluzioni esistenti sul mercato, nonché di accorciare sensibilmente i tempi di provisioning di rete. L’approccio di fondo è quello del Software-Defined Network, paradigma supportato da questi apparati e che offre capacità di automazione avanzate e migliore scalabilità per applicazioni che utilizzano in maniera intensiva la larghezza di banda, come Hadoop.
Gli switch Hp FlexFabric 12910 e 12916
Tra le novità spicca la serie
FlexFabric 12900, il primo
data center core switch del settore che abilita il
protocollo OpenFlow (che è alla base delle reti definite da software) e fornisce la scalabilità necessaria per far fronte alla crescente domanda di workload virtualizzati. Due i modelli, FlexFabric 12910 e 12916, rispettivamente da 21 e da 23 unità rack, che saranno messi in commercio fra l’autunno di quest’anno e i primi mesi del 2014.
Questi switch possono trasferire volumi di dati in rete per porta 40-gigabit Ethernet tre volte superiori rispetto a quelli dei principali concorrenti (secondo misurazioni effettuate da Hp) e sono in grado di supportare meglio applicazioni complesse e a elevato consumo di dati, dal momento che gestiscono i picchi di occupazione della banda utilizzando il protocollo standard Transparent Interconnection of Lots of Links.
Per chi sfrutta la virtualizzazione, la novità è il software
Hp FlexFabric Virtual Switch 5900v, che insieme allo switch fisico HP FlexFabric 5900 offre funzionalità di networking avanzate, quali
l’applicazione di policy e il controllo della qualità del servizio in un ambiente VMware. La tecnologia integrata Virtual Ethernet Port Aggregator (Vepa), inoltre, crea una netta separazione tra gli amministratori dei server e gli amministratori di rete, per garantire maggiore semplicità operativa.
“Negli ultimi vent’anni”, ha dichiarato
Bethany Mayer, senior vice president e general manager, networking di Hp, “le reti dei data center non sono riuscite a supportare adeguatamente le nuove esigenze delle aziende in termini di cloud computing, virtualizzazione e big data. Solo Hp si trova nella posizione di poter offrire la più completa infrastruttura di rete del settore per data center software-defined, con innovazioni che consentono ai clienti di soddisfare le loro esigenze attuali e future”.
“Le reti dei data center di oggi sono in qualche modo statiche e vedono limitata la loro capacità di scalare”, ha commentato
Rohit Mehra, vice president, network infrastructure di
Idc. “Inoltre, sono complesse e richiedono il provisioning manuale per le applicazioni virtualizzate e in ambito cloud. Il portafoglio HP di switch fisici e virtuali , nonché il suo network fabric abilitato per l’Sdn, indicano che l’azienda è pronta a rispondere alle sfide tecnologiche odierne, offrendo ai clienti la semplicità, la scalabilità e l’automazione necessarie per la creazione di nuovi servizi e applicazioni all’interno del data center”.