02/09/2019 di Redazione

Dazi Usa sul made in China al 15%, Apple è tra le vittime

Secondo la Consumer Technology Association, la guerra commerciale ha già avuto un impatto di 10 miliardi di dollari sul mercato. Ora le tasse sull’import salgono ancora e prossimamente causeranno un rialzo dei prezzi al consumo, inclusi quelli dei disposi

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La guerra commerciale dichiarata da Donald Trump alla Cina non si placa, anzi: i dazi sulle importazioni del made in China passano dal 10% al 15%, come comunicato ufficialmente a fine agosto. Piove sul bagnato, per le circa duemila società della Repubblica Popolare che negli Stati Uniti commercializzano beni di ogni genere, informatica ed elettronica di consumo incluse.  Ma l’inasprimento della trade war è problematico anche per piccole e grandi o grandissime società nordamericane, Apple in testa, le quali si affidano a fornitori e fabbricanti cinesi (spesso con stabilimenti a Taiwan) per realizzare i propri dispositivi. Anche le catene di distribuzione come Walmart e Best Buy sono interessate, ma su di loro gli effetti dei dazi sull’import devono ancora vedersi.

 

A detta della Consumer Tech Association statunitense (Cta), nel giro dell’ultimo anno la politica commerciale di Trump ha già aumentato di 10 miliardi di dollari il costo delle importazioni nel mercato dell’elettronica e dell’informatica. L’impatto si è visto su computer, tablet, smartphone, router WiFi, televisori, smart speaker, accessori di elettronica, impianti audio e altro ancora, ma ha riguardato finora soprattutto le importazioni di componenti. Ora, però, anche i consumatori finali inizieranno a patire il rialzo dei dazi.

 

 

Per i dispositivi fatti e finiti probabilmente non si vedranno rialzi dei prezzi al consumo nell’immediato, secondo quando dichiarato a Cnbc da Bronwyn Flores, portavoce dell’associazione, ma potrebbero iniziare a vedersi da novembre, nel Black Friday, e poi in tutta la stagione natalizia. 

 

A Cupertino ci saranno ripercussioni. Per gli AirPods e per l’Apple Watch, ad esempio, sono attesi rialzi di prezzo intorno al 15%, a detta della Cta. E non è inverosimile, secondo vari analisti, che la società di Cupertino voglia tentare di ridurre la propria dipendenza dalle forniture di Foxconn e altri produttori cinesi. A detta di Reuters, attualmente ben 19 prodotti Apple sono impattati dal rialzo dei dazi.

 

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