30/01/2020 di Redazione

Digitale e pay-per-use, le chiavi per il rilancio di Econocom Italia

Recentemente nominato direttore generale, Emiliano Veronesi spiega quali saranno le leve per risollevare l’andamento di una filiale locale che esce da un periodo complesso.

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Non è facile la sfida che Emiliano Veronesi ha accettato assumendo da qualche mese la carica di direttore generale di Econocom Italia. La filiale locale del system integrator è quella che ha pesato di più, in modo negativo, sull’ultimo esercizio, chiuso con un giro d’affari di 2,93 miliardi di euro, in calo dello 0,8% rispetto all’anno scorso. Se si scorporassero i numeri prodotti nel nostro Paese, si parlerebbe di una crescita del 4,5% (organica per il 3,7%).

A incidere è stato soprattutto l’andamento del polo Technology Management & Financing, calato complessivamente del 10% (1,12 miliardi di euro), mentre, in compenso, si registra un buon andamento per le attività Digital Services & Solutions, in aumento del 7,4% rispetto al 2018, per un volume totale di 1,80 miliardi di euro.

Proprio da qui appare opportuno partire per comprendere quali sono le leve del possibile rilancio di Econocom Italia: “Dopo aver costruito il nostro business, in passato, sul noleggio operativo, oggi giochiamo un ruolo di orchestratori nei processi di trasformazione digitale delle aziende”, sottolinea Veronesi. “La domanda spinge chiaramente in direzione del pay-per-use e delle soluzioni as-a-service. Noi abbiamo intrapreso per tempo il cammino e oggi siamo in grado di fornire, in queste modalità, quanto necessario per avviare progetti innovativi, che si tratti di workplace management, IoT o altri fronti di sviluppo”.

Emiliano Veronesi, direttore generale di Econocom Italia

Il radicamento sul mercato resta un dato di fatto, per una realtà concentrata in modo particolare (ma non esclusivo) sui clienti di dimensioni medio-grandi: “Siamo fortemente presenti in settori come il finance, il medicale, l’automotive, la logistica e il retail”, prosegue Veronesi. “Abbiamo sviluppato significativi casi di successo nel risk management e negli smart building, ma ci stiamo ampliando le competenze anche in contesti per noi nuovi, come il mondo dello sport”.

La vocazione all’innovazione e alle nuove modalità di fruizione della tecnologia è dimostrata dall’avvio recente di una struttura dedicata alla business innovation, con dieci persone focalizzate sulla collaborazione con i clienti nella creazione di prodotti e servizi avanzati, così come dal lancio di Bos (Business Optimisation Services), un’offerta su abbonamento di gestione dei dispositivi mobili aziendali totalmente esternalizzata. La promozione e il consolidamento della value proposition di Econocom Italia è affidata in parte alla struttura commerciale interna, ma un ruolo fondamentale viene giocato anche dai partner, che lavorano per aree di specializzazione, come Ddf per il workplace management e la logistica, Asystel per la sicurezza e Bizmatica per applicazioni e Crm.

Questi ingredienti dovrebbero garantire un recupero di redditività per il 2020: “Quest’anno ci focalizzeremo sulla nostra value proposition di innovatori in tutti i settori di riferimento, con il modello pay-per-use e as-a-service”, conferma Veronesi. “Dovremo anche migliorare la nostra prossimità personale ed emozionale con la clientela e creare maggiori sinergie in un gruppo che conta circa 800 dipendenti, tanto in termini di operatività interna che con i partner”.

 

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