24/01/2012 di Redazione

Dischi fissi ancora cari, acquisti da rimandare

Dopo l'alluvione in Thailandia, lo shortage degli hard disk sta lentamente rientrando ma occorrerà aspettare la seconda metà del 2012 affinchè la situazioni torni alla normalità. Intanto i costi al consumo hanno iniziato a scendere, ma solo per i modelli

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La difficile reperibilità dei dischi fissi in seguito all'alluvione in Thailandia sta proseguendo anche in questo inizio di 2012 e, sebbene i prezzi stiano iniziando a calare si consigliano gli acquirenti di rimandare gli acquisti nella seconda parte dell'anno, quando i listini saranno di nuovo stabili e con quotazioni accettabili. Sembra tuttavia esclusa la possibilità che i prezzi tornino convenienti come prima della catastrofe naturale.

La tabella di riferimento con i prezzi dei dischi fissi

ExtremeTech ha pubblicato una tabella riassuntiva che riporta i prezzi dei modelli di dischi fissi più diffusi prima dell'alluvione e adesso, in modo da avere chiara in mente la differenza. Stando poi ai dati in possesso di Dynamite Data, che tiene traccia di migliaia di prodotti distribuiti negli Stati Uniti, tra cui i dischi rigidi, appare chiaro che la maggior parte dei produttori sta eliminando dalla distribuzione i modelli più datati per favorire il commercio dei pochi prodotti di ultima generazione che riescono a produrre.

Ci vorrà tempo affinché OEM e rivenditori ripristinino le loro scorte, perché è evidente che i produttori di dischi fissi non stanno spedendo volumi paragonabili a quelli del periodo pre-alluvione. La questione prezzi è invece più complessa di quanto possa sembrare, perché dato per scontato che qualcuno nella catena distributiva abbia speculato sulla situazione, i produttori stessi necessitano in questo momento di tenere prezzi elevati e rafforzare i controlli sull'inventario per assicurarsi guadagni certi in un momento difficile in cui è necessario ricostruire le fabbriche e pagare i danni.

Questo è il motivo principale alla base della soppressione dei modelli vecchi, su cui ci sono margini bassi, a vantaggio della distribuzione di prodotti tecnologicamente nuovi.

L'incremento di prezzo dei modelli più venduti

A conferma di questa tesi ci sono i listini prezzi poco lineari, che indicano che l'incremento dei prezzi è direttamente proporzionale con la classe di mercato e le prestazioni dei prodotti. Per intenderci, il Black Caviar di Western Digital ha subito un incremento di prezzo del 33%, mentre il Caviar Green ha una quotazione dell'83% superiore rispetto al secondo trimestre 2011.

Un altro effetto collaterale importante dell'alluvione è l'impennata delle vendite delle unità SSD, dovuto proprio allo shortage dei dischi tradizionali. Questa tendenza ha portato in poco tempo a una interessante diminuzione dei prezzi di queste unità, che potrebbe favorirne l'inserimento nei prodotti futuri, soprattutto in ambito mobile. Per ora, comunque, la tendenza non è sufficiente per giustificare la sostituzione tout court dei prodotti tradizionali con gli SDD.


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