La difficile reperibilità dei dischi fissi in seguito all'alluvione in Thailandia sta proseguendo anche in questo inizio di 2012 e, sebbene i prezzi stiano iniziando a calare si consigliano gli acquirenti di rimandare gli acquisti nella seconda parte dell'anno, quando i listini saranno di nuovo stabili e con quotazioni accettabili. Sembra tuttavia esclusa la possibilità che i prezzi tornino convenienti come prima della catastrofe naturale.
La tabella di riferimento con i prezzi dei dischi fissi
ExtremeTech
ha pubblicato una tabella riassuntiva che riporta i prezzi dei modelli
di dischi fissi più diffusi prima dell'alluvione e adesso, in modo da
avere chiara in mente la differenza. Stando poi ai dati in possesso di
Dynamite Data, che tiene traccia di migliaia di prodotti distribuiti
negli Stati Uniti, tra cui i dischi rigidi, appare chiaro che la maggior parte dei produttori sta eliminando dalla distribuzione i modelli più datati per favorire il commercio dei pochi prodotti di ultima generazione che riescono a produrre.
Ci vorrà tempo affinché OEM e rivenditori ripristinino le loro scorte, perché è evidente che i produttori di dischi fissi non stanno spedendo volumi paragonabili a quelli del periodo pre-alluvione. La questione prezzi è invece più complessa di quanto possa sembrare, perché dato per scontato che qualcuno nella catena distributiva abbia speculato sulla situazione, i produttori stessi necessitano in questo momento di tenere prezzi elevati e rafforzare i controlli sull'inventario per assicurarsi guadagni certi in un momento difficile in cui è necessario ricostruire le fabbriche e pagare i danni.
Questo è il motivo principale alla base della soppressione dei modelli vecchi, su cui ci sono margini bassi, a vantaggio della distribuzione di prodotti tecnologicamente nuovi.
L'incremento di prezzo dei modelli più venduti
A conferma di questa tesi ci sono i listini prezzi poco lineari, che indicano che l'incremento dei prezzi è direttamente proporzionale con la classe di mercato e le prestazioni dei prodotti. Per intenderci, il Black Caviar di Western Digital ha subito un incremento di prezzo del 33%, mentre il Caviar Green ha una quotazione dell'83% superiore rispetto al secondo trimestre 2011.
Un altro effetto collaterale importante dell'alluvione è l'impennata delle vendite delle unità SSD, dovuto proprio allo shortage dei dischi tradizionali. Questa tendenza ha portato in poco tempo a una interessante diminuzione dei prezzi di queste unità, che potrebbe favorirne l'inserimento nei prodotti futuri, soprattutto in ambito mobile. Per ora, comunque, la tendenza non è sufficiente per giustificare la sostituzione tout court dei prodotti tradizionali con gli SDD.