Disponibilità e prestazioni con Datacore Psp7
Sansymphony e Hyperconverged Virtual San, soluzioni per l’infrastruttura definita dal software, si arricchiscono di nuove funzionalità: autoriparazione, orchestrazione dei container, integrazione ampliata con le Api enterprise Rest e molto altro.
Pubblicato il 20 ottobre 2017 da Redazione

L’infrastruttura definita dal software di Datacore si aggiorna. L’azienda ha presentato la versione Psp7 dei prodotti Sansymphony e Hyperconverged Virtual San, che aggiunge una nuova funzionalità di mirroring su distanza metropolitana e a percorso multiplo per migliorare l’elevata disponibilità e aumentare la resilienza. Sono presenti anche capacità di auto-riparazione che consentono operatività aziendale e accesso ai dati senza interruzioni. I clienti possono così garantire alte prestazioni e ridondanza a elevata disponibilità, non solo dopo la perdita di un sistema, ma è possibile continuare a erogare servizi anche con due fault. Questo significa costi ridotti e migliore uptime delle applicazioni, con conseguente diminuzione del tempo necessario alle eventuali operazioni di ripristino.
Datacore ha ampliato anche l’integrazione con le Api enterprise Rest; incluso nuove procedure guidate per semplificare e automatizzare l’implementazione dell’infrastruttura iperconvergente con Vmware vSphere e aggiunto il supporto alla collaborazione per orchestrare container differenti (compresi i Kubernetes) su un cluster di server. Un insieme di funzionalità che semplifica l’automatizzazione e l’interoperabilità con i servizi Web e cloud.
Gli amministratori della virtualizzazione, inoltre, possono ottenere il pieno controllo delle risorse di storage da una singola console di gestione e offrire supporto aggiuntivo alle tecnologie DevOps per accelerare la trasformazione. Infine, Psp7 comprende il supporto esteso all’uso di Microsoft Azure, dei server Windows 2016 e delle soluzioni di cloud ibrido.
Datacore Cloud Replication, disponibile sul marketplace della nuvola di Microsoft, consente alle aziende di trarre più facilmente vantaggio da Azure per mettere in funzione un sito remoto destinato alla replica. Il tutto mantenendo comunque la gestione unificata dello storage tra cloud privato, privato e infrastruttura on-premise.
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