08/09/2012 di Redazione

DoJ: 30 mesi di carcere per l'hacker delle botnet

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha ufficializzato la condanna per Joshua Schichtel, l'hacker dell'Arizona arrestato un anno fa per aver sviluppato e venduto botnet capaci di infettare circa 72mila computer attraverso diverse tipologie di so

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A una settimana di distanza dall'arresto di Raynaldo Rivera, uno degli hacker di LulzSec (una costola del gruppo Anonymous) accusati di aver preso parte all'operazione di sabotaggio operata ai danni di Sony Picture Entertaiment, arriva un altro colpo inferto alla cybercriminalità.

Ieri il Dipartimento di Giustizia Usa ha infatti reso noto il provvedimento preso dalla Corte distrettuale del District of Columbia nei confronti di Joshua Schichtel, l'hacker dell'Arizona (collegato al gruppo DDOS Mafia) che un anno fa salì agli onori della cronaca per aver sviluppato e venduto botnet capaci di infettare circa 72mila computer attraverso diverse tipologie di software maligno.

La pena stabilita dal giudice è di 30 mesi di carcere (Rivera, se verrà condannato, potrebbe scontare fino a 15 anni) e la motivazione è la seguente: "Schichtel ha venduto - a singoli clienti che non disponevano di proprio know how per creare malware - gli strumenti per controllare l'accesso e l'utilizzo di migliaia di computer infetti".

Arrestato il 17 agosto 2011 a Washington D.C e già noto alle forza dell'ordine sin dal 2004 per attacchi di tipo Distributed Denial of Service contro siti di e-commerce, l'hacker avrebbe offerto l'uso della botnet a un numero imprecisato di clienti per un corrispettivo di 1.500 dollari per ognuno.

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