15/01/2011 di Redazione

Donne e tecnologia, arriva lo sportello di Assintel

Presentato il nuovo servizio online donneatwork per le professionalità al femminile dell’ICT. L’obiettivo: favorire l’occupazione e ridurre il divario e la disparità di trattamento di genere, che vede il gentil sesso ancora discriminato

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Il rapporto del genere femminile con le tecnologie e con il mondo dell’ICT non è sempre idilliaco. Anzi. Storicamente, le professioni tecnologiche sono prevalentemente maschili e anche la familiarità con l’hi-tech non è tipica delle donne.  E coloro che lavorano nel settore sono tutt’oggi discriminate sia nelle opportunità di carriera che nel livello degli stipendi. Tuttavia, questa storico gap si sta lentamente riducendo, e anche le donne rivendicano pari dignità e il giusto spazio nel mondo delle professioni ICT.

E’ stato presentato, infatti, questa settimana, donneatwork, il primo sportello online per le professionalità femminili dell’Information e Communication technology.  Lo scopo è quello di favorire l’occupazione femminile nel settore ICT e di ridurre il divario e la disparità di trattamento professionale di genere, che vede, come visto, le donne ancora discriminate. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo Imprenditoria femminile dell’Assintel, l’associazione delle imprese dell’ICT della Confcommercio. "Una volta raccolti i primi risultati, stiamo già pensando di estendere il portale – ha spiegato Giorgio Rapari, Presidente di Assintel e Consigliere della Camera di Commercio -  alle altre Camere di Commercio e di modellare una simile iniziativa rivolta però ai giovani, altro grande punto critico del nostro sistema”.

Le donne che lavorano nell'ICT: in Italia sono discriminate rispetto ai colleghi (di pari livello) uomini



La banca dati di Donne@work conta già 600 curricula di donne con competenze ICT inserite nei primi sei mesi. E’ gratuitamente a disposizione delle aziende, che hanno la possibilità di trovare le professionalità tecnologiche attraverso un processo di incontro tra domanda e offerte di lavoro operato dallo Sportello Lavoro di Formaper.  Con un occhio di riguardo alla flessibilità, che è risorsa preziosa tanto per le aziende, quanto per quelle donne che vogliono conciliare la famiglia con l’attività lavorativa.
 
Gli stipendi delle donne, infatti, nelle aziende IT (ma questo è un dato nazionale) sono sistematicamente inferiori a quelle dei pari livello uomini: il divario è del 22% per i dirigenti, del 7% per i Quadri e del 6% per i dipendenti. Altre anomalie sono le  poche agevolazioni previste per coniugare lavoro e famiglia (totalmente assenti per il 20% delle aziende IT) con livelli bassissimi di part time (15%) e di telelavoro (2%). Lo evidenzia l’Osservatorio profili professionali 2010 di Assintel che apre anche una finestra sulle retribuzioni ICT in tutto il sistema imprenditoriale nazionale. Per fare alcuni esempi, un analista programmatore con funzione Quadro ha una retribuzione annua di 44.742 euro, una collega donna di 42.876. Per gli impiegati la cifra è di 24.095  (donne: 23.662 euro). Peggio per i Responsabili commerciali (Uomini quadri: 57.459, donne: 54.652; Uomini impiegati: 31.003, donne: 28.099) e per i Project leader (Uomini dirigenti: 75.460, donne: 73.877 euro; Uomini quadri: 51.421, donne: 49.276; Uomini impiegati: 35.724, donne: 35.082 euro).
 
L’Assintel non da oggi dimostra una forte sensibilità verso i talenti dell’ICT, ed è l’unica associazione di categoria che pubblica un rapporto annuale sui profili e sulle retribuzioni delle professioni ICT. L’auspicio e che questa sensibilità si estenda a tutto il sistema delle imprese italiane e alla politica.

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