23/04/2015 di Redazione

Dopo i tagli, eBay cresce: ma come farà poi senza PayPal?

La società di e-commerce ha registrato un fatturato in aumento del quattro per cento rispetto al Q1 dell’anno scorso, pari a 4,45 miliardi di dollari. Ma il merito è della divisione di pagamenti online (+14%), mentre Marketplaces è scesa di quattro punti:

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eBay comunica al mondo che cresce, con un fatturato a più quattro per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma l’andamento positivo dell’ultimo trimestre non eviterà la separazione consensuale da PayPal. In tempi di divorzio breve all’italiana, le due società sono infatti in procinto di lasciarsi, malgrado il servizio di pagamenti online rappresenti una delle colonne portanti di eBay: le sue entrate hanno segnato un aumento del 14 per cento nel trimestre, pari a 2,1 miliardi di dollari, ma i conti in comune sono ormai al termine. Malgrado ripensamenti improbabili, entro il Q3 di quest’anno le due realtà andranno a costituire società completamente separate e indipendenti. L’addio a PayPal non sarà quindi indolore per eBay, perché questo ramo è sicuramente il più florido delle tre divisioni in cui è strutturata la compagnia di e-commerce. Il comparto Marketplaces, il noto negozio di aste e compravendita virtuale, ha un fatturato in declino del quattro per cento su base annua. Niente di tragico, ma è un trend significativo: è la prima volta che Marketplaces cede terreno dal terzo trimestre del 2009.

È altrettanto vero che i conti di eBay, che ha registrato nel Q1 un fatturato di 4,45 miliardi di dollari, un utile netto di 626 milioni e utili per azioni pari a 77 centesimi, sono migliorati in seguito al licenziamento di 2.400 dipendenti annunciato lo scorso gennaio. Una mossa per “semplificare la struttura organizzativa”, che è comunque costata il posto al sette per cento della forza lavoro totale della compagnia. Guardando ai prossimi mesi, eBay si aspetta una crescita massima di Marketplaces del cinque per cento, mentre PayPal dovrebbe fare un altro botto, arrivando fino al 18 per cento nel 2015.

Le motivazioni del divorzio risiedono nelle parole del Ceo John Donahoe, che ha ammesso come i due business abbiano ormai imboccato strade differenti, e il rapporto “simbiotico” tra le divisioni, molto forte in origine, sia ormai svanito. Ognuno dovrà quindi pensare al proprio comparto per crescere: cosa c’è di meglio che chiudersi nelle proprie stanze a meditare, da soli, sul futuro? Ma un’eBay senza le spalle larghe di PayPal potrebbe ora fare gola a molti. A cominciare da Ali Baba, il colosso cinese dell’e-commerce, che potrebbe allungare così le sue mani sul mercato statunitense e aprire così, finalmente, un’altra grotta dei tesori.

 

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