30/08/2019 di Redazione

Edge computing e cloud automation nel futuro di Dell

Adrian McDonald, presidente Emea di Dell Technologies, racconta a IctBusiness la strategia della multinazionale alle soglie della "digital age"

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“Per capire la capacità di visione di Michael Dell bisogna tornare indietro nel 2012, quando insieme al board stava disegnando il nuovo corso di Dell Technologies. Michael ha sempre creduto del digitale come strumento di cambiamento e di miglioramento non solo per le aziende, ma anche e soprattutto per la pubblica amministrazione, per la salute dei cittadini, per la formazione dei giovani”.

A parlare è Adrian McDonald, presidente Emea di Dell Technologies, intervistato prima dell’estate da IctBusiness insieme a Marco Fanizzi, vice president e general manager enterprise sales di Dell Technologies Italia. “A distanza di sette anni”; prosegue McDonald, “siamo solo all’inizio di quella che possiamo definire digital age, con davanti ancora almeno dieci anni di crescita a doppia (ma anche tripla) cifra. Le aziende di ogni mercato e dimensione hanno capito che i due maggiori fattori di successo sono la customer experience che saranno in grado di erogare e il livello di digitalizzazione che riusciranno a raggiungere.”

La trasformazione di Dell, prima e dopo l’acquisizione di Emc, ha anticipato (insieme agli altri protagonisti del digitale) la strada che stava percorrendo il mercato: infrastrutture tradizionali e iperconvergenti, sicurezza, intelligent workplace, big data, cloud e multi-cloud sono state le direttrici di uno sviluppo sempre ispirato dalla vicinanza al cliente.

“Sono tanti i trend in questo momento in atto”, dice McDonald, “la trasformazione digitale è un processo complicato e richiede, secondo me, una drastica riduzione del numero di partner a cui affidarsi. Ogni relazione richiede tempo e lavoro, e i manager non si possono permettere di dialogare con troppi soggetti. Cinque o sei partner chiave sono il numero giusto. Ovviamente i clienti si aspettano che questi partner selezionati abbiano una completa comprensione del mercato e delle tecnologie. Quando si parla di multicloud, ad esempio, le aziende e i loro partner devono avere chiari più obiettivi: come vincere nell’era digitale, come farlo in sicurezza e come cambiare la natura dei costi per restare competitivi e reinvestire in nuovi processi e tecnologie”.

 

Adrian McDonald

 

“La forza dell’approccio di Dell”, prosegue McDonald, “è che noi siamo focalizzati sui bisogni del cliente, non cerchiamo di vendere una singola soluzione ma di capire dove vuole arrivare l’azienda che affianchiamo; insomma, quello che si chiama avere un approccio olistico. In generale, anche su segmenti relativamente nuovi come il multicloud, i nostri clienti sono aggiornati e formati, ma anche se non lo fossero, potrebbero contare su oltre dieci anni di esperienza della nostra organizzazione”.

Secondo McDonald, la fotografia del fenomeno cloud a tre anni vedrà un 15% di aziende che avranno scelto una soluzione di public cloud, un 25% che resteranno con architetture legacy e il restante 60% che andranno verso l’ibrido e il multicloud. “Anche se nessuno è in grado di prevedere dove andrà il mercato dopo tre anni”, dice McDonald, “è abbastanza facile pensare che il multicloud rappresenterà una fetta sempre più grande, il che pone la nostra azienda, grazie anche a Vmware e Pivotal, in prima fila tra i partner delle aziende di successo. In più, Michael sostiene che il prossimo passaggio sarà quello del cloud automation, un segmento dove abbiamo già le migliori competenze sul mercato”.

Il tema delle tecnologie e delle competenze necessarie nel prossimo futuro è molto sentito, ovviamente, tanto da aver portato Dell a investire 20 miliardi di dollari negli ultimi tre anni.

“Oltre al Cloud Automation”, conclude McDonald, “un’altra area su cui abbiamo investito e puntato molto è quella dell’edge computing, un paradigma che permette di portare i dati all’interno dei processi prelevandoli direttamente alla fonte. Noi abbiamo le tecnologie ma anche le soluzioni per farlo in sicurezza”.

Insieme a McDonald, IctBusiness ha intervistato anche Marco Fanizzi, vice president e general manager enterprise sales di Dell Technologies Italia, per capire come si declinano le strategie della multinazionale sul nostro mercato.

 

Marco Fanizzi

 

Quali sono i risultati della filiale italiana di Dell Technologies?

Come da tradizione, noi non rilasciamo i dati delle singole filiali, ma posso dire che l’Italia ha mostrato la stessa crescita, se non meglio, di tutta l’azienda a livello mondiale (lo scorso anno il 15%, ndr).

Come cambia il modo di fare business con la trasformazione digitale?

Nuovi clienti e nuovi partner stanno entrando nel nostro ecosistema, ma soprattutto notiamo un cambio di interlocutori e di relazioni. Prima della digital transformation parlavamo con i Cio, ora anche con i Ceo e i manager del business.

E il mercato?

Oltre alle tre sfide citate da McDonald (essere leader nel digitale, sicurezza e natura dei costi), le aziende italiane ne hanno una quarta: competere con realtà internazionali che entrano nel nostro mercato. In più, la fisionomia di tutti i mercati sta cambiando notevolmente; pensiamo al fintech, alle assicurazioni, all’automotive e al manufacturing.

Come possono le aziende italiane vincere la sfida con le multinazionali?

Devono investire continuamente in innovazione, e non perdere mai il contatto con università e, in generale, scuole. Le risorse umane e i soft skill, poi, sono sempre più importanti. Noi stiamo cercando di fare la nostra parte investendo in programmi per l’inclusione, la diversità (di genere, di etnia), il supporto alle comunità ancora discriminate.

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