01/10/2012 di Redazione

EMC studia il volto umano dei Big Data

Il colosso dello storage americano sponsorizza il progetto di crowdsourcing "The Human Face of Big Data". Prima tappa: il lancio di un’applicazione in grado di raccogliere dati su spostamenti e percorsi degli utenti, ma anche di interrogarli esplicitament

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Che faccia hanno i Big Data? Una domanda a cui prova a rispondere EMC con il progetto The Human Face of Big Data. Una domanda solo apparentemente bizzarra, dal momento che l’analisi di moli crescenti di informazioni transitanti dal Web, dai sistemi aziendali ma anche dai terminali mobili è diventata uno strumento per conoscere tendenze di consumo, preferenze, ma anche le abitudini sociali e la psicologia di un’utenza planetaria.

Tre schermate dell'applicazione


L’azienda specializzata in cloud, storage e gestione dei dati per le aziende sta sponsorizzando un progetto in più tappe, la prima delle quali si concluderà domani. Per una settimana un’applicazione mobile creata dal fotografo Rick Smolan ha raccolto, nel rispetto della privacy, informazioni sugli utenti che l’hanno installata.

In due modi: attraverso un questionario che ha sondato interessi e opinioni su temi personali (famiglia, aspirazioni, fiducia, fortuna ecc.), e attraverso la raccolta passiva di dati tramite sensori che hanno misurato, per esempio, le distanze percorse e la velocità media degli spostamenti nel corso di una giornata. L'applicazione consente anche di trovare il proprio "sosia" digitale fra coloro che hanno scelto di partecipare al progetto.

Gli utenti sono anche stati invitati a postare e poi condividere sui social network fotografie, mappe dei propri percorsi e una serie di informazioni in pillola sui propri rituali portafortuna (cosa si fa prima di un appuntamento di lavoro o di altre occasioni importanti) e i propri sogni nel cassetto. Il lavoro di confronto e analisi dei dati raccolti in questa prima settimana verrà presentato domani nel corso di tre eventi in programma a Londra, Singapore e New York, trasmessi anche via webcast.

“I Big Data – ha commentato Smolan – hanno un impatto sempre crescente su ogni aspetto della nostra esistenza. Chiunque possieda uno smartphone è potenzialmente un sensore umano, e questa nuova possibilità di percepire e misurare il mondo in tempo reale è qualcosa di completamente nuovo per il nostro pianeta. Dalla cura delle malattie alla salvaguardia di risorse preziose quali acqua ed energia, i Big Data potrebbero rivelarsi lo strumento di cui abbiamo bisogno per indirizzare molte delle problematiche odierne”. 

Il progetto vede coinvolti diversi grandi nomi dell’ICT, come EMC (in qualità di main sponsor), Cisco, VMware,Tableau e Originate, oltre a FedEx. Al termine dei lavori, i dati saranno resi disponibili in forma anonima a ricercatori, scienziati digitali ed educatori, con la prospettiva di poter tracciare una sorta di “istantanea dell’umanità” relativa alla settimana dal 25 settembre al 2 ottobre.

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