14/07/2017 di Redazione

Energia, trasporti e telco sul podio delle infrastrutture più “critiche”

Uno studio di Vertiv ha valutato per 22 settori l'impatto dei tempi di fermo non programmati sulla sicurezza, sull'ordine sociale, sull'economia e sul benessere dei cittadini. I servizi pubblici, inclusivi delle utility di gas, elettricità ed energia nucl

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Viviamo in un mondo sempre più digitale, ma allo stesso tempo ancora molto dipendente da settori “tradizionali” (benché anch'essi sempre più digitalizzati) come i servizi pubblici, i trasporti, le telecomunicazioni, l'energia. Il cloud computing e le connessioni Internet of Things hanno trasformato queste attività, rendendole più efficienti ed evolute ma anche più delicate, dipendenti dal concetto di “availability”, cioè di continua disponibilità dei dati, delle applicazioni e delle reti.

Vertiv (la ex Emerson Network Power), ha definito una interessante classifica dei settori che più possono “fare danni” in caso di incidenti, guasti o attacchi informatici.

Sono stati considerati 15 parametri di “criticità”, fra cui l'impatto di un tempo di fermo non programmato sulla salute delle persone, sull'ordine sociale, sull'ambiente, i costi di ripristino, i danni economici per l'azienda che sperimenta l'interruzione di servizio, i danni di reputazione. Ma anche lo stress, la frustrazione e l'ansia generati nell'utenza sono considerati parte della valutazione.

Lo studio ha considerato 22 settori, attribuendo per ciascuno un voto da uno a cinque sulle 15 variabili e derivando dalla loro somma un punteggio complessivo di “criticità”. Con 712 punti, l'ambito più esposto è risultato essere quello dei servizi pubblici, inclusivo delle infrastrutture che forniscono erogazione di energia nucleare e di gas, trattamento delle acque, generazione, distribuzione e trasmissione di elettricità. Su queste reti, si legge nello studio, “un tempo di fermo ha un impatto immediato e vasto, può provocare uno sconvolgimento sociale e spesso determina una reazione a catena in altri settori, paralizzando l'impresa e il commercio”. Seguono in classifica il settori dei trasporti di massa (643 punti), le telecomunicazioni (634), la produzione di petrolio e gas (626, i servizi di cloud e colocation (614), la difesa (613) e le smart city (605).

Se c'è un denominatore comune ai vertici della classifica, questo è l'interconnessione tra i settori”, ha commentato Jack Pouchet, vice president market development di Vertiv. “Questi ambiti rappresentano le basi della società. Il tempo di fermo in una qualsiasi di queste aree può avere ripercussioni sui diversi settori e in tutto il mondo. Ciò non potrà che continuare, perché la nostra vita sarà sempre più mobile e connessa e l’Internet of Things procederà nella sua espansione”.

 

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