20/11/2012 di Redazione

Errori contabili di Autonomy: profondo rosso per Hp

A causa di irregolarità nel bilancio della società acquisita per 10 miliardi di dollari, Hewlett-Packard chiude l’esercizio fiscale con una perdita di 12,65 miliardi, di cui 8,8 dovuti agli oneri di ristrutturazione dell'azienda inglese. E Wall Street non

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Brutto colpo per HP: l’acquisizione di Autonomy Corporation Plc, pagata un anno fa 10 miliardi di dollari, si sta rivelando un boomerang per la società di Meg Whitman. Non per un errore di valutazione sulle potenzialità del fornitore di applicativi per la gestione dei dati, ma per una intenzionale falsificazione dei conti operata dalla software house britannica al fine di gonfiare la propria quotazione prima di farsi comprare da Hewlett-Packard.


Quest’ultima, in una nota stampa, ha evitato di utilizzare la parola frode, parlando però di “gravi irregolarità contabili e travisamenti” nei conti dell’acquisita, irregolarità che hanno costretto HP a sborsare 8,8 miliardi di euro in oneri di ristrutturazione. Così si motiva, almeno in parte, il dato negativo che campeggia nel bilancio dell’esercizio fiscale 2011-2012, appena reso noto: una maxi perdita da 12,65 miliardi di dollari, di cui 6,85 miliardi nel solo quarto trimestre.

“HP è estremamente delusa nell’apprendere che alcuni ex membri del team di gestione di Autonomy hanno fatto ricorso a criteri contabili impropri al fine di gonfiare i parametri finanziari della società, prima della sua acquisizione da parte di HP”, si legge nel comunicato dell’azienda, che ha chiesto alla Security and Exchange Commission statunitense di aprire un’indagine per frode contabile sulla sua controllata.

Sul risultato annuale pesa comunque anche il calo dei ricavi, a -7% negli ultimi tre mesi (30 miliardi di dollari), dovuto alla sofferenza del segmento Pc tradizionale di fronte alla concorrenza dei tablet. Al netto del capitale sborsato per rimettere in sesto Autonomy, l’azienda di Palo Alto ha però realizzato un utile trimestrale per azione di 1,16 dollari, leggermente superiore agli 1,14 previsti dagli analisti, mentre per i prossimi mesi le attese di HP sono di un utile per azione adjusted tra i 68 e i 71 centesimi, a fronte degli 85 centesimi ipotizzati dagli analisti.

Un primo effetto della comunicazione di questi dati è stato il tonfo subìto a Wall Street dal titolo di HP, che a inizio seduta di martedì è sceso del 14% (e del 48% rispetto alla quotazione massima del 2012) fino a toccare il suo minimo storico in dieci anni. “L’esercizio fiscale 2012 è il primo di una serie di anni in cui porteremo avanti il turnaround di Hp", ha sostenuto l’amministratore delegato Meg Withman nel corso di una conference call di commento ai risultati, sottolineando che “si iniziano a intravedere progressi in alcune aree”.

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