05/08/2019 di Redazione

Esami primaverili per i colossi tech: chi li ha superati?

Gli analisti di The Innovation Group commentano i risultati finanziari del secondo trimestre 2019 di cinque grandi aziende tecnologiche: Apple, Amazon, Alphabet, Facebook e Huawei.

immagine.jpg

Essere un colosso da decine di miliardi di dollari di fatturato non è una garanzia di benessere del business. Per Apple, Alphabet, Amazon, Facebook e Huawei il secondo trimestre del 2019 ha riservato in qualche caso delle belle sorprese, in altri ha evidenziato segnali di difficoltà. Chi sono i “promossi” e i “bocciati” del trimestre? Ce lo raccontano gli analisti di The Innovation Group.

 

Dopo un Q4 2018 e un Q1 2019 “turbolenti”, da cui era emersa per le principali tech company la necessità di modificare i propri business model, dai conti del Q2 2019 emerge uno scenario più maturo, mostrando che fare dei servizi il proprio asso nella manica paga (e bene).

 

Partiamo da Alphabet, la holding di Google, che nei primi tre mesi del 2019 aveva deluso il mercato anche a fronte della significativa crescita di Amazon e Facebook nell’advertising online, ambito in cui Google ha sempre detenuto una posizione di leadership. E invece, nel trimestre conclusosi il 30 giugno 2019, le revenue complessive della società sono cresciute del 19% su base annua, attestandosi a 38,94 miliardi di dollari (contro i 38,15 miliardi attesi dagli analisti). 

 

In aumento anche i profitti, a 9,18 miliardi di dollari, in crescita del 24% rispetto ai 3 miliardi dello stesso periodo del 2018. Le entrate pubblicitarie rimangono il core business dell’azienda attestandosi a 32,6 miliardi di dollari e in aumento del 16% su base annua. In crescita anche la voce “Altre attività” che comprende principalmente le revenues del Cloud di Google e che ha generato 6,18 miliardi di dollari di entrate, in aumento del 40% rispetto ai 4,43 di un anno fa. Nel dopomercato il titolo, in calo dell’11% dallo scorso aprile, ha guadagnato oltre il 7 per cento.

 

A deludere le aspettative, invece, Amazon, che nello scorso trimestre aveva riportato utili da record a 3,6 miliardi di dollari. Il gigante dell’e-commerce, nei tre mesi considerati, ha registrato profitti per 2,62 miliardi di dollari, in aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2018 quando erano 2,53 miliardi, danneggiati soprattutto dall’aumento dei costi di spedizione (+36%) e da perdite nel retail internazionale. 

 

Il fatturato della società ha tuttavia battuto le previsioni, riportando 63,4 miliardi di dollari (in aumento del 20% sull’anno scorso) rispetto ai 62,5 miliardi ipotizzati. La divisione cloud Aws continua a fare la parte del leone, con entrate di 8,38 miliardi di dollari pur riportando tassi di crescita al di sotto delle attese (37% contro il 41% stimato, per la prima volta in cinque anni al di sotto della soglia del 40%). Risultati decisamente positivi, invece, nell’ambito dell’advertising online, dove la società si sta proponendo sempre più come valida alternativa al duopolio Google – Facebook: le entrate pubblicitarie raggiungono, infatti, la quota di 3 miliardi di dollari, in aumento del 37% su base annua; un risultato decisamente positivo per un trimestre non festivo.

 

In realtà, la vera sorpresa anche per questo round di trimestrali è la posizione di Facebook, i cui risultati finanziari continuano ad andare oltre le aspettative. Nonostante la recente multa di 5 miliardi di euro da parte della Federal Trade Commission per le violazioni della privacy abbia comportato un dimezzamento dell’utile netto (che si è attestato a 2,6 miliardi di dollari), il social network ha riportato un reddito di 16,88 miliardi di dollari contro i 16,45 miliardi previsti da Wall Street. 

 

È interessante notare come la maggior parte del fatturato derivi dalla vendita di spazi pubblicitari (16,62 miliardi di dollari), in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo del 2018 quando le revenue per advertising si attestavano intorno ai 13 miliardi di dollari. Lo scandalo di Cambridge Analytica, inoltre, non sembra aver preoccupato gli utenti: sono stati, infatti, 1,59 miliardi gli utenti attivi giornalieri e 2,41 miliardi quelli mensili, numeri che corrispondono a un aumento dell’8% rispetto al Q2 2018.

 

Chi sono gli altri promossi e bocciati? L’analisi sull’andamento di Apple e di Huawei prosegue sul sito di The Innovation Group.

 

 

ARTICOLI CORRELATI