14/02/2020 di Redazione

Face boarding, imbarchi sicuri e più rapidi a Linate con la biometria

Nello scalo milanese è cominciata la sperimentazione di un sistema di controllo biometrico: al posto di passaporto e carta di imbarco, basta metterci la faccia. La privacy è tutelata, assicura Sea.

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Il riconoscimento facciale per le procedure di imbarco debutta a Linate, uno dei due scali gestiti da Sea (Società per azioni Esercizi Aeroportuali), e si chiama face boarding. Un progetto sperimentale, che sfrutta la biometria per velocizzare e semplificare le procedure di controllo dei passeggeri in partenza, senza però obbligare nessuno a “metterci la faccia”. Il face boarding infatti è un’opportunità, non un obbligo. A Linate dunque, al piano Partenze (immediatamente alla destra dei tornelli elettronici), sono comparsi alcuni chioschi automatici dove chi lo desidera può effettuare in autonomia le verifiche su documenti di viaggio e identità, anziché presentarsi davanti al personale della compagnia aerea con carta d’imbarco e documenti in mano. Il principale vantaggio è la velocità, dato che per la procedura biometrica è prevista una corsia preferenziale agli imbarchi.

 

Come funziona? Sullo schermo del chioschetto che precede i nastri di controllo bagagli il passeggero innanzitutto è tenuto a leggere l’informativa sulla privacy e a dare consenso per il trattamento dei propri dati personali, per poi registrare il proprio documento elettronico (accostandolo a un sensore) e associare a esso la carta di imbarco (scansionandola attraverso il lettore ottico). Unica avvertenza: affinché il procedimento vada a buon fine, è necessario effettuare la registrazione non oltre i 30 minuti che precedono l’orario di partenza del volo. 

 

Si passa dunque alla scansione biometrica del volto, per la quale è sufficiente lasciarsi inquadrare dalla telecamera del chiosco. Una volta passato il controllo bagagli, ci si reca poi al gate e qui non servono documenti alla mano: nuovamente ci si fa inquadrare dalla telecamera di un altro chioschetto, che riconosce il passeggero e dà il via libera all’imbarco. Sostanzialmente, si sfruttano due corsie veloci in due passaggi nei quali spesso, con i metodi tradizionali, le attese si accumulano. Inoltre la registrazione dei documenti resta valida fino al 31 dicembre, dunque per successivi voli non è necessario ripeterla.

 

 

 

 

La procedura può apparire complessa solo perché l’abbiamo descritta analiticamente o perché nuova. Ma chiunque sia atterrato a Jfk negli ultimi anni sa quanto l’utilizzo dei chioschi self-service abbia reso meno stressanti e più rapidi i controlli dell’immigration. Quanto alla privacy, Sea ha spiegato che i dati sul volo derivanti dalle carte d’imbarco restano archiviati per un periodo limitato (al minimo per 24 ore e al massimo non oltre il 31 dicembre 2020, a seconda del consenso prestato dal passeggero), mentre i dati personali derivanti dalla carta di imbarco vengono automaticamente cancellati dopo 48 ore dalla partenza.  I dati personali relativi al passaporto, invece, sono conservati in forma crittografata per un periodo che varia a seconda della registrazione. In tutti i casi, nessun dato viene usato o rivenduto a fini commerciali. E le immagini del volto? In realtà le telecamere dei chioschi non scattano fotografie ma si limitano ad acquisire i parametri biometrici necessari per il riconoscimento, senza peraltro memorizzarli.

 

Quella avviata a Linate è al momento una sperimentazione: da qui alla fine dell’anno il face boarding sarà riservato ai soli voli Alitalia della tratta Milano Linate–Roma Fiumicino. Condizioni per utilizzare il servizio, l’essere maggiorenni e muniti di passaporto o carta d’identità elettronici, rilasciati dopo il 1° gennaio 2017.

 

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