16/12/2016 di Redazione

Facebook apre la stagione della caccia alle bufale

Gli strumenti di segnalazione delle notizie false, già annunciati da Mark Zuckerberg, fanno il loro esordio sul social network. Un'altra novità potrebbe essere all'orizzonte: secondo alcuni rumors, la piattaforma potrebbe cominciare a produrre contenuti v

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Che siano tentativi di clickbait, burle o più macchinose operazioni di condizionamento psicologico, su Facebook i coltivatori di bufale trovano un terreno fertilissimo. Attuando le promesse delle settimane scorse, Mark Zuckerberg ha annunciato l’esordio di nuovi strumenti che renderanno più semplice segnalare e quindi rendere inoffensivi i contenuti falsi. Qualora ci si imbatta in un post di questo tipo, si potrà segnalare la bufala a Facebook, che a sua volta provvederà a far verificare la notizia da organizzazioni di fact checking esterne, quali Snopes, Abc News, Associated Press, FactCheck.org e Politifact. In caso di riscontro positivo, il contenuto verrà contrassegnato con il classico segnale di pericolo (triangolo con punto esclamativo) e comparirà con minore frequenza nel News Feed.

 

Sarà ancora possibile leggere e condividere la pseudo-notizia, ma all’utente sarà dato uno strumento interpretativo che lo aiuta a diffidare e (si spera) a non favorire l’acritica diffusione della bufala. Per scoraggiare i più ostinati o distratti, nel momento in cui si tenta di condividere la finta notizia comparirà un ulteriore avviso.


L’azienda di Menlo Park segue dunque l’esempio di Google, già impegnata nella lotta alle notizie finte sia con strumenti di segnalazione attivati in Chrome, sia con una politica “punitiva” nei confronti dei siti che diffondono falsità. Il provvedimento è semplice: le pagine che alterano o celano la verità, a fronte delle opportune verifiche, non potranno servirsi degli annunci pubblicitari di Adsense (un po' come da sempre accade per i siti pornografici). E analoghe politiche nelle scorse settimane sono state adottate da Twitter e dalla stessa Facebook.

 

 

 

Buone nuove, dunque, per chi di questi tempi si indigna di fronte al proliferare di siti come Libero Giornale, che niente a che fare con le due testate ingannevolmente evocate nel suo nome, né con progetti di satira più o meno colta quali Spinoza e Lercio.it. Anche l’Agi si è giustamente scagliato contro soggetti come questo, che dichiarano solo fra le righe di non fare giornalismo veritiero e che sfruttano la disattenzione e superficialità di chi legge.

 

Da sempre in camaleontica trasformazione, il social network blu ha probabilmente in serbo altre novità, orientate a gonfiare le ambizioni giornalistiche ed editoriali di Facebook. Dopo il lancio degli Instant Articles, lo scorso anno, secondo più recenti indiscrezioni ora l’azienda starebbe valutando collaborazioni con alcuni editori per introdurre una funzionalità di presentazione e aggregazione di notizie, una sorta di rassegna stampa che gli utenti potranno scegliere di consultare in una specifica sezione (provvisoriamente chiamata Collections).

 

Sebbene Zuckerberg abbia sempre ribadito che la sua non è una media company, è impossibile non notare la progressiva contaminazione fra il mondo social e quello giornalistico. Il primo, tradizionalmente, è servito da amplificatore del secondo, ma ora potrebbe diventare vera anche la relazione opposta: più un luogo 2.0 si arricchisce di valore giornalistico (oltre il clickbaiting), più acquisisce dignità e traffico di utenti. Il perimetro di Facebook diventa più sfumato, si apre ancora di più al Web, invade sempre di più i territori di Twitter, di Google e dei siti di news. E non è tutto: ancora in barba alle dichiarazioni dell’amministratore delegato sul non voler diventare una media company, nuovi rumors dagli Stati Uniti raccontano che Facebook potrebbe cominciare a produrre contenuti video. Creando così una sorta di canale o Web Tv, sulla scia di quanto sta facendo Snapchat con la sezione Discover. Il sito CollegeHumor, a detta del suo creatore Ricky Van Veen, sarebbe già stato scelto come primo partner di questa nuova avventura.

 

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