23/09/2015 di Redazione

Facebook corre veloce sulla strada del giornalismo digitale

L’azienda di Zuckerberg ha rilasciato la documentazione tecnica per aiutare gli editori a pubblicare più velocemente i contenuti su Instant Articles, la nuova piattaforma di Menlo Park che vuole rivoluzionare la fruizione dell’informazione online. Grazie

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Facebook avvicina ancora di più Instant Articles agli editori e integra il proprio prodotto per consultare le news con i Content management system (Cms) delle testate giornalistiche. Anche se dal punto di vista tecnico non si dovrebbe parlare di integrazione vera e propria, il concetto di fondo rimane, perché grazie a un nuovo pacchetto di tag in Html5 i produttori di contenuti saranno in grado di fare apparire in modo istantaneo le notizie negli appositi “contenitori” sul social network. Come? Grazie ai feed Rss, che, spiega Facebook, sono ormai supportati dalla stragrande maggioranza dei Cms. Per vedere comparire dopo pochi secondi una notizia nuova di zecca nei News Feed del social network, gli editori non dovranno far altro che impostare correttamente i feed, che verranno “monitorati” costantemente dagli algoritmi di Instant Articles: quando il contenuto sarà live, verrà immediatamente catapultato sul social network, a disposizione di tutti gli utenti che vorranno accedervi.

Ma, spulciando la documentazione tecnica aggiornata in queste ore dall’azienda diretta da Mark Zuckerberg, è possibile capire come l’intento (almeno apparente) di Facebook sia quello di garantire ai publisher un maggior controllo del flusso di notizie. Il cosiddetto auto-play potrà essere controllato in maniera più capillare dagli editori, i quali potranno anche aggiungere mappe interattive agli articoli. E non solo: le notizie potranno anche “nascondere” analytics, inserti pubblicitari, strumenti social e molto altro.

Al momento, Instant Articles è ancora in fase sperimentale: il colosso a stelle e strisce sta testando lo strumento con un numero limitato di account, ma promette di allargare presto la schiera di tester, così come il numero di editori coinvolti. Secondo quanto dichiarato da Facebook, dovrebbe arrivare a breve anche un’app dedicata per iPhone. La “guerra” delle notizie online è quindi appena agli inizi, anche se Facebook può ben dire di avere già vinto una prima importante battaglia.

I publisher, infatti, sono stati piegati e molti di loro si sono arresi in modo incondizionato, perché ben sapevano che, se il nemico non si può battere, è meglio cercare la via della trattativa e provare a diventare alleati. Ecco perché tra i primi nomi ad avere aderito (più o meno in maniera entusiastica) si trovano giganti come il New York Times, National Geographic, The Guardian, Bbc News e Bild. In pratica, il gotha dell’editoria mondiale.

Aziende forse più lucide di altre, consce che il panorama dell’informazione è cambiato radicalmente, con i lettori che consumano contenuti e spizzichi e bocconi, sullo smartphone e on-the-go. La carta sta morendo e, considerato il calo di tirature, è obbligatorio agire e fare qualcosa per fermare l’emorragia. Ecco perché l’assist di Facebook può rivelarsi utile: i publisher sono pronti a cedere una quota consistente di audience che, tramite Instant Articles, non uscirà dal social network per leggere le notizie. Ma, allo stesso tempo, manterranno la quasi totalità degli introiti derivanti dalla pubblicità.

 

 

Il fatturato generato dagli accordi commerciali conclusi dagli editori, infatti, rimarrà completamente agli stessi proprietari dei contenuti, mentre quanto monetizzato da Facebook verrà spartito: il social network, quindi, non si terrà l’intera torta, ma ne lascerà una fetta (sembra sostanziosa) ai publisher. L’idea dell’azienda di Menlo Park ha scatenato la concorrenza: Twitter e Google, ad esempio, sarebbero al lavoro per sviluppare un “clone” open source di Instant Articles, aperto a tutti i soggetti interessati a riscrivere in modo cooperativo le regole di accesso all’informazione nell’era digitale.

 

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