14/06/2019 di Redazione

Facebook è sempre più vicino alla sua criptovaluta

Libra potrebbe essere presentata il 18 giugno, ma sarà operativa dal 2020. Il social network avrebbe coinvolto in un consorzio nomi come Visa, Mastercard, Uber e Booking per rendere il progetto il più decentralizzato possibile.

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La criptovaluta di Facebook potrebbe essere svelata ufficialmente già la prossima settimana, il 18 giugno. La bomba è stata sganciata dal Wall Street Journal: il quotidiano economico ha aggiunto gustosi ingredienti al piatto servito questa mattina, specificando i nomi di alcuni colossi coinvolti nel progetto. Nomi pesanti, del calibro di Visa, Mastercard, Paypal, Uber, Stripe e Booking.com. Ogni entità interessata alla creazione di Libra, questo il nome presunto della criptovaluta, verserà 10 milioni di dollari ed entrerà a far parte dell’associazione che governerà lo sviluppo dell’iniziativa in modo indipendente (si presume) dalle volontà di Facebook. Come spiega il Wsj, il coinvolgimento di Visa e Mastercard è rilevante, perché solitamente le criptovalute vengono viste come la diretta alternativa ai circuiti finanziari e creditizi tradizionali.

Secondo il quotidiano, così facendo queste aziende potrebbero monitorare più da vicino le possibili ambizioni di Facebook di diventare un provider di pagamenti e un suo eventuale esordio nel mercato del Fintech. Una criptovaluta “ufficiale” da utilizzare all’interno del social network come stablecoin potrebbe contare già in fase di partenza su circa 2,4 miliardi di utenti attivi su base mensile.

Libra, che teoricamente dovrebbe iniziare il suo vero cammino nel 2020, potrebbe essere trasferita senza commissioni fra le varie applicazioni dell’ecosistema di Facebook (Whatsapp, Instagram, Messenger) e l’azienda californiana starebbe lavorando con alcuni retailer e partner, tra cui a quanto pare Booking e Uber, per l’accettazione della moneta digitale come mezzo di pagamento o come bonus. Il progetto ricade all’interno del team dedicato alla blockchain del social network, guidato da David Marcus.

Ma l’obiettivo del colosso di Menlo Park è quello di tenere l’iniziativa il più possibile distaccata dal proprio nome, anche per evitare grane dal punto di vista del regolatorio. Rispettando il principio base delle criptovalute, vale a dire la loro decentralizzazione, i nodi della blockchain potrebbero essere controllati dai vari attori del consorzio e non direttamente da Facebook. Non resta da capire come sarà strutturata la catena di blocchi di Libra. Ma per questo, secondo il Wall Street Journal, non resta che aspettare la prossima settimana.

 

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