05/12/2016 di Redazione

Facebook potrebbe tirare una seconda zampata al mondo dei media

Non solo Instant Articles, il social network starebbe lavorando al servizio Collections, con cui gli utenti potrebbero visualizzare contenuti curati dagli editori in esclusiva per Menlo Park. Lo rivela un’indiscrezione di Business Insider.

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Dopo il lancio di Instant Articles nel 2015, ecco che a breve potrebbe arrivare la seconda mossa di Facebook nel campo dei media. La testata Business Insider ha svelato che il social network starebbe lavorando a una nuova funzionalità, chiamata provvisoriamente Collections, che permetterebbe agli utenti di visualizzare una selezione di contenuti curata direttamente dagli editori dentro il News Feed. Un sistema simile a quello già proposto da Snapchat e noto agli utilizzatori della piattaforma come Discover. L’indiscrezione riportata dalla testata economica si basa su quanto dichiarato da due persone a conoscenza del progetto, oltre che su una serie di documenti consultati dagli stessi giornalisti. Non ci sono però indicazioni sulla possibile data di lancio del nuovo contenitore social.

Ma, riporta Business Insider, Facebook avrebbe già incontrato nelle ultime settimane diversi editori e media proprio per creare i primi contenuti da veicolare tramite Collections. Gli obiettivi del colosso di Menlo Park, ad oggi, sarebbero due: innanzitutto, rendere ancora più allettante i propri News Feed, facendo passare agli utenti più tempo sulla piattaforma e, in secondo luogo, riuscire a distinguere tra l’informazione di qualità e la massa di notizie fasulle che circolano sul social network. E che spesso diventano virali.

Senza contare la concorrenza di Snapchat. Il servizio Discover è infatti visto ogni giorno da una percentuale consistente della user base dell’applicazione creata da Bobby Murphy ed Evan Spiegel. User base che, ad oggi, conta 150 milioni di iscritti. Numeri minimi rispetto a quelli che Facebook può vantare: 1,79 miliardi di utenti attivi su base mensile, di cui 1,66 da mobile. Ma Marck Zuckerberg, giustamente, sa che in un mercato così volatile non è mai tempo di dormire sugli allori.

E ogni strategia è buona per attrarre persone e, soprattutto, investimenti pubblicitari. Non è ancora dato sapere se i contenuti aggiunti su Collections conterranno inserzioni, e se i profitti di queste ultime verranno condivisi da Facebook con gli editori. I tempi quindi non sembrano ancora maturi, ma è probabile che se il servizio dovesse rivelarsi vincente, il social network non tarderà a darlo in pasto alla community.

 

Esempio di Snapchat Discover

 

Dopo il braccio di ferro del 2015 con gli editori sul lancio di Instant Articles, Facebook ha fatto notizia in campo “media” per una gestione confusa e poco cristallina delle notizie diffuse nella sezione Trending Topics. L’accusa, arrivata anche dal partito repubblicano statunitense, è stata quella di censurare una serie di news di stampo conservatore e di non veicolarle sulla piattaforma.

Una critica pesante, in quanto il social network si era sempre presentato come intermediario tra fonte e opinione pubblica e aveva garantito che la pubblicazione era gestita interamente da un algoritmo. Dichiarazione rivelatasi poi non vera. L’indagine interna non ha rivelato pratiche scorrette, ma il gruppo di Menlo Park ha deciso in seguito di rivedere le proprie linee guida editoriali.

 

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