22/01/2020 di Redazione

FireEye promette una visibilità totale sugli ambienti IT “misti”

L’azienda ha annunciato di aver acquisito Cloudvisory, società texana che si occupa di monitoraggi e controlli di sicurezza e compliance su risorse on-premise, cloud e container.

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Altra acquisizione per FireEye, società di cybersicurezza che ora potrà offrire ai suoi clienti “una piattaforma integrata di security operations per il cloud e per i container”. Sarà questo il risultato dell’integrazione delle tecnologie di Cloudvisory, azienda texana fondata nel 2013 e appena acquisita da FireEye (il valore dell’operazione non è stato comunicato). L’interesse del compratore è nato da una constatazione: oggi non è facile, per le aziende cilenti, avere una visibilità totale e chiara sull’interezza delle infrastrutture, spesso frammentate tra on-premise e cloud, tra server tradizionali, risorse virtualizzate e container.

“Cloudvisory garantisce questa visibilità e permette a FireEye di applicare controlli e best practice sulla base della nostra conoscenza di prima linea sulle modalità d’azione di chi attacca”, ha dichiarato Grady Summers, executive vice president della divisione Products and Customer Success di FireEye. “Con l’aggiunta della tecnologia di Cloudvisory, FireEye può offrire una soluzione comprensiva e orientata dall’intelligenza per proteggere gli attuali ambienti ibridi e multi-piattaforma”. La tecnologia dell’azienda acquisita saranno integrate con Helix, la piattaforma di sicurezza di FireEye basata su cloud.

Cloudvisory fornisce visibilità sul traffico dati delle reti, su carichi di lavoro, applicazioni e microservizi. Ma non solo: può accorgersi di eventuali attività malevole, nonché individuare e correggere le configurazioni errate (un problema molto diffuso tra le istanze cloud), e poi assicurarsi il rispetto di standard e regole di compliance. Attraverso la microsegmentazione, può rilevare, comunicare, bloccare e mettere in quarantena le minacce informatiche presenti sulla rete.

Questa nuova acquisizione segue di qualche mese quella di Verodin, società che si occupa anch’essa di rilevare vulnerabilità ed errate configurazioni negli ambienti IT. In quel caso, FireEye aveva speso 250 milioni di dollari.

 

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