Fujitsu affila le armi nella competizione mobile made in Japan: la multinazionale di Tokyo ha infatti acquisito le quote di Toshiba nella joint-venture creata a fine 2010 e finalizzata allo sviluppo e vendita di telefoni cellulari per il gestore giapponese Kddi e altri vettori.
Fujitsu IS12T
Fujitsu Toshiba Mobile Communications modifica quindi il suo nome in Fujitsu Mobile Communications Limited
e diventa una sussidiaria totalmente controllata dalla multinazionale,
che all’80,1% delle azioni già possedute aggiunge ora il 19,9%
precedentemente nelle mani di Toshiba.
I due gigantic dell’hi tech giapponese avevano unito le loro forse nell’ottobre del 2010, creando una joint-venture mirata allo sviluppo e commercializzazione di device appetibili per il mercato nazionale. Fra questi, un modello basato su Windows Phone, Fujitsu IS12T, e lanci recenti come Arrow, uno smartphone dotato di processore Tegra 3 quad-core Nvidia, display HD da 4,6 pollici e fotocamera da 13 Megapixel e resistente ad acqua e polvere.
Caratteristiche tecniche che puntano a concorrere con quelle dei prodotti marchiati
Apple e Sharp, rispettivamente primo e terzo player in Giappone per quanto riguarda le vendite di smartphone, con rispettivamente il 27% e il 16% di market share secondo i dati di IDC. La quota di Fujitsu è attualmente al
17%, un valore sufficiente per far conquistare una medaglia d’argento e superare di misura Sharp, ma ancora lontano dai livelli di diffusione dei device Apple, balzati in avanti a fine 2011 dopo il fortunato lancio dell’iPhone 4S.
La nuova compagnia, Fujitsu Mobile Communications Limited, può basare le proprie attività su un capitale sociale di
450 milioni di yen (circa 4,1 milioni di euro), uffici centrali situati a Kawasaki-shi, fra Tokyo e Yokohama, e una forza lavoro di circa 300 dipendenti impegnati nella progettazione, nello sviluppo e nella vendita di telefoni cellulari.