22/03/2012 di Redazione

Genova sempre più hi-tech: la carica dei 7mila

Il numero degli addetti Ict del capoluogo ligure supera già oggi quello degli addetti del Porto ed è destinato a crescere ulteriormente entro i prossimi 10 anni. Sempre che il progetto del Polo tecnologico e scientifico al Parco degli Erzelli non rimanga

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Il settore Ict è in fase di “buona” a Genova. Gli ultimi dati, risalenti a fine 2011, sull’occupazione e il giro d’affari del capoluogo ligure nel settore informatico e delle telecomunicazioni, sono stati positivi: +2,2% alla voce ricavi e +4.2% alla voce personale impiegato. Al momento gli addetti del settore Ict hanno superato gli addetti del Porto in virtù del fatto che oggi l’high tech è la principale struttura produttiva per Genova dando lavoro a 15 mila addetti, in 150 imprese.


Entro il 2021 potrebbero inoltre crearsi almeno 7mila nuovi posti di lavoro, se andrà a compimento il progetto del Polo tecnologico al Parco degli Erzelli, nei giorni scorsi al centro delle cronache per presunte tangenti che avrebbero interessato anche alcuni ingegneri in servizio al parco scientifico. Il dato sul possibile boom occupazionale arriva dalla ricerca “Genova 2021: il ruolo strategico della tecnologia” promossa dal Dixet, Consorzio di aziende high tech nato nel 2000.

Un ruolo decisivo nell’affermazione dell’Ict ligure, che rivela potenzialità di sviluppo futuro davvero incoraggianti, è stato svolto dall’export (per cui si è registrato un incremento del 51% in un anno), e dal fatto che l’80% delle imprese interpellate ha effettuato significativi investimenti in soluzioni Ict (nel 60% dei casi) e in formazione (80%).

E’ vero che la tradizione di Genova è legata all’industria pesante e al Porto, ma la città ha saputo reagire alla crisi delle imprese statali, e della grande industria, anche e soprattutto grazie alle nuove realtà industriali. Tutta la zona è ricca d’iniziative ad alta tecnologia, attive come l’Istituto italiano Tecnologia (IIT) o in fase di progettazione come il parco scientifico-tecnologico degli Erzelli, che potrebbe essere il volano decisivo per la crescita futura.

Il TecnoParco, progettato con l’obiettivo di valorizzare le sinergie tra mondo della Ricerca, Università e Imprese, dovrebbe ospitare - in una zona collinare vicina all’aeroporto - l’intera facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova, i centri ricerca della Ericsson e strutture ricettive per ricercatori e studenti (oltre ad un’area residenziale per i cittadini).

Un progetto molto ambizioso che potrebbe cambiare definitivamente il ruolo di Genova nell’economia nazionale. ”La realizzazione del parco è una priorità” dicono da Dixit, ricordando che la struttura potrebbe creare dai 5 ai 7mila nuovi posti di lavoro.

Il nuovo Parco scientifico-tecnologico di Genova agli Erzelli


Non mancano però dubbi e perplessità sulla gestione del progetto: i principali sono stati riassunti da Umberto Rocca, direttore de Il Secolo xix in un editoriale: “esiste –ha chiesto il giornalista - un piano scientifico dettagliato che definisca i campi nei quali questa ricerca verrà condotta, i progetti che verranno sviluppati, le sinergie tra pubblico e privato che sono la vera ricchezza del progetto?".

Sulla questione vuole chiarezza anche Il Ministro dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, il quale ha voluto da Regione, Università e dalla società Genova High Tech (prima proponente del progetto) un’integrazione della documentazione già in possesso del Ministero.

Chiarezza su tempi, modi e finanziamenti del progetto è anche la richiesta di Cgil, Cisl e Uil, che si sono rivolti con queste domande al Governo, ai Ministri interessati e agli Enti locali. "I risultati delle ricerche scientifiche, i progetti, i brevetti, le proposte d’innovazione tecnologica - hanno detto i sindacati - sono il patrimonio da mettere a disposizione per la crescita della città".
 

A cura di Sindacatonetworkers.it

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