29/08/2017 di Redazione

Giappone senza Internet per ore a causa di un errore di Google

Non un attacco cybercriminale, ma una errata configurazione e comunicazioni inviate a Verizon hanno causato un mafunzionamento della Rete protrattosi per diverse ore. Provider come Ntt e Kddi non hanno potuto connettersi, creando problemi anche a Nintendo

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Un errore umano può avere ripercussioni eclatanti se a compierlo è chi lavora nel dietro le quinte di Google, occupandosi di reti e data center. Venerdì scorso buona parte del Giappone è rimasta offline a causa di un mix di errori di configurazione e di comunicazione, che hanno poi impedito il regolare svoglimento del proprio lavoro a provider Internet come Ntt Communications e Kddi Corp. Risultato: navigazione lenta o impossibile per milioni di abitanti. E in giorni di grande tensione, in cui nuovi missili nordocoreani solcano i cieli giapponesi, l'accesso a informazioni aggiornate in tempo reale, come quelle del Web, è come non mai importante. Testate come il Japan Times, aziende come Nintendo, servizi di online banking e la compagnia ferroviaria nazionale sono fra coloro che hanno riscontrato problemi di connettività. Problemi che hanno addirittura spinto il ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni ad avviare un'estemporanea indagine.

Nessun attacco cybercrminale dunuque, come si sarebbe potuto pensare, e nemmeno alcun mistero, giacché è disponibile un dettagliato resoconto tecnico dell'accaduto. In parole semplici, l'errore ha riguardato il reindirizzamento del traffico: il personale di Google ha fatto pasticci con un Border Gateway Protocol (Bgp), modificando il percorso del segnale che è stato erroneamente inviato ai server di Verizon. “Abbiamo impostato erronee informazioni di rete, che hanno causato problemi”, ha ammesso un portavoce della società di Mountain View alla stampa locale. “L'informazione è stata modificata in senso corretto dopo otto minuti. Ci scusiamo per l'inconveniente e l'ansia generata”.

Nonostante l'azione tempestiva di Google, il problema di reindirizzamento è perdurato per alcune ore. Il percorso di segnale inviato a Verizon è stato poi diffuso ai partner dell'operatore telco statunitense, propagando il “corto circuito” di traffico. E almeno una trentina di network attivi in Giappone hanno ereditato l'errore di configurazione e comunicazione: in sostanza, il loro traffico veniva reindirizzato verso i server di Verizon e di Google, che ovviamente risultavano congestionati. Nel migliore dei casi, i siti Web interessati dal problema sono risultati lentissimi, nel peggiore non accessibili.

Come spiegato da BgpMon, che ha analizzato il caso, errori di configurazione come questo sono facili da commettere, mettendo a rischio la stabilità di Internet. Il consiglio è quello di applicare ulteriori filtri (per esempio, un numero massimo di prefissi peer da poter accogliere) e procedure di controllo nelle sessioni Ebgp, come evidentemente non fatto da Verizon.

 

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