04/10/2017 di Redazione

Giorno triste per Intel, addio all'ex Ceo Paul Otellini

Il sessantaseienne si è spento lunedì notte nel sonno. In azienda dagli anni Settanta, fra il 2005 e il 2013 aveva ricoperto l'incarico di amministratore delegato, prima di cederlo a Brian Krzanich.

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Un nome storico di Intel e della Silicon Valley, Paul Otellini, si è spento lunedì notte nel sonno all'etè di sessantasei anni. Della società di Santa Clara era stato amministratore delegato per otto anni, dal 2005 al 2013, ma il suo legame con Intel e la sua influenza sull'evouzione strategica dell'azienda si estendono ben al di là di questo periodo. Nativo di San Francisco ma di origini italiane, Otellini aveva fatto il suo ingresso in Intel nel 1974 con in tasca una laurea in materie economiche e un Master of Business Administration conseguito all'Università di Berkeley. E si era guadagnato ruoli via via più prestigiosi fino a quello di Ceo, trentun anni dopo.

 

Di lui si cita spesso l'importante ruolo svolto nel convincere Apple ad adottare i semiconduttori Intel nei Mac, rinunciando ai processori PowerPC di Motorola/Ibm/Apple . Tra i suoi meriti va però anche ricordato quello di aver saputo far crescere l'azienda anche in anni di crisi economica globale, portandola a migliorare in fatturato (dai 34 miliardi di dollari del 2004 ai 53 miliardi del 2012) e a contenere i costi (al prezzo di non irrisori tagli di personale).

 

A fine 2012 Otellini aveva annunciato l'intenzione di ritirarsi dalla scena nella primavera dell'anno seguente, lasciando libera la poltrona di Ceo su cui dal maggio del 2013 siede Brian Krzanich. Dopo le dimissioni aveva mantenuto un incarico da consulente per Intel e si era dedicato alla filantropia per la San Francisco Symphony e la San Francisco General Hospital Foundation. “Siamo profondamente addolorati dalla scomparsa di Paul”, ha dichiarato Krzanich. “È stato la voce implacabile del cliente in un mare di ingegneri, e ci ha insegnato che si vince solo quando si mette il cilente al primo posto”.

 

L'intelligenza per il business, l'ottimismo e la devozione di Paul hanno dato linfa alla nostra crescita durante il suo mandato di Ceo”, ha detto invece il chairman, Andy Bryant. “La sua infaticabile spinta, la discipilina e l'umiltà sono state il fondamento della sua leadership e permangono tra i valori della nostra azienda ancora oggi”.

 

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