04/10/2018 di Redazione

Gli standard wireless cambiano nome, ma non sostanza

I protocolli 802.11ax, 802.11ac e 802.11n verranno etichettati con i codici Wi-Fi 6, Wi-Fi 5 e Wi-Fi 4 per facilitare la comprensione degli utenti sulle diverse generazioni tecnologiche.

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La Wi-Fi Alliance prova a rendere le cose più semplici per gli utenti finali. L’organizzazione, che cura gli standard di connettività wireless, ha deciso di gettare nella spazzatura l’ormai classica nomenclatura delle diverse generazioni di tecnologie senza fili basata sul codice 802.11. Al posto di questa sigla, infatti, verranno utilizzati d’ora in poi i termini Wi-Fi 6, Wi-Fi 5 e Wi-Fi 4, che rispettivamente sostituiranno le etichette 802.11ax, 802.11ac e 802.11n. “Siamo contenti di introdurre il Wi-Fi 6 e di presentare il nuovo schema di nomi, nato per aiutare gli utenti a comprendere al meglio le generazioni di Wi-Fi supportate dai loro dispositivi o connessioni”, ha commentato Edgar Figueroa, presidente e Ceo dell’alleanza.

Il Wi-Fi 6 arriverà nel 2019 e promette una velocità superiore del 30 per cento allo standard 802.11ac (pardon, Wi-Fi 5). Ma le prestazioni non saranno tutto, in quanto le nuove tecnologie promettono anche di aumentare la densità e ridurre la latenza del 75 per cento. In particolare, il Wi-Fi 6 dovrebbe dimostrarsi particolarmente utile nelle zone molto affollate, come ad esempio i grandi eventi pubblici, dove ancora oggi la trasmissione di dati senza fili incontra serie difficoltà.

Inoltre, dal punto di vista della sicurezza, la prossima generazione dello standard wireless integrerà il protocollo Wpa3, aggiornato dal consorzio a distanza di quasi quindici anni dal Wpa2. Il Wi-Fi Protected Acces 3 renderà ad esempio molto più difficile l’esecuzione di attacchi forza bruta e faciliterà il pairing dei dispositivi senza schermo.

 

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